– Eccolo qua, il ponte ciclopedonale che potrebbe collegare il parcheggio della stazione delle Fs con la via Del Ponte, l’ospedale omonimo, la piazza Biroldi, il quartiere di Giubiano.
Le immagini chiariscono il progetto che alcuni architetti (, , ,) stanno mettendo a punto per la fondazione Giacomo Ascoli, e che propongono alle strutture sanitarie cittadine, alla mobilità urbana, a Varese tutta.
Quanto mai bisognosa, in questa zona ma non solo, di trovare spazi adeguati per la circolazione dei veicoli, per il loro ricovero, per una qualità esistenziale che sia diversa dall’attuale. Poco sostenibile in diverse ore della giornata e in alcuni giorni della settimana, assolutamente insostenibile in altre e in altri.
Il piano d’intervento, qualora approvato dal Comune, necessiterà di finanziamenti per circa un milione e mezzo di euro, con tempi realizzativi stimati in diciotto/venti mesi.
Esso prevede nella zona centrale dell’attuale posteggio l’innalzamento d’una passerella di connessione verso la via Del Ponte che si potrà raggiungere a piedi oppure in bicicletta. Per gl’impossibilitati ad accedervi lungo le scale o la rampa, sarà disponibile un ascensore.
Se il suggerimento pragmatico-creativo non resterà tale, ma diventerà
un “assist” degno d’avere auspicabile séguito, la situazione viabilistica otterrà un miglioramento netto: sono infatti ben duecentocinquanta i posti auto che l’area è in grado di riservare agli utenti, una volta ottimizzata la sua fruizione. Il valore aggiunto consisterebbe inoltre nell’apertura d’una bretella, ad uso dei pedoni ma teoricamente anche delle auto, tra l’ultima parte del posteggio -quella situata in direzione del ponte dell’Autolaghi- e la via Piave.
Qui infatti, nel punto in cui il trincerone delle Ferrovie Nord va ad esaurirsi nel tunnel sotto la collina di Bosto, è immaginabile l’aggancio alla piccola via di transito (ora privata) che s’affaccia nei pressi del crocicchio Magenta-San Pedrino-Piave.
Naturalmente un maggiore utilizzo del park implicherà l’adeguamento delle vie d’ingresso-uscita, oggi teatro di frequenti incolonnamenti poiché danno sul piazzale Trieste attraverso un irrazionale percorso a ostacoli, il peggiore dei quali rappresentato dallo sbocco semaforico dai lunghissimi (spesso eterni) tempi d’attesa. A rimuovere l’intralcio dovrà provvedere l’amministrazione civica tramite il ridisegno del comparto, ciò che viene invocato da anni e che finora non ha mai ottenuto adeguata risposta.
Infine, il felice esito dell’operazione sarebbe d’impulso a un nuovo arredo urbano del fronte davanti all’uscita dallo scalo ferroviario delle Fs, attualmente scenario anonimo, disadorno, ingarbugliato, privo d’armonia che offre al visitatore di Varese un pessimo biglietto da visita.