Elicotteri all’India Iniziato il processo

Anche il ministero della Difesa Indiana e l’Agenzia delle Entrate italiane al processo che si è aperto questo mattina a Busto Arsizio a carico di Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini.

Gli ex vertici di Finmeccanica e Agusta Westland sono a giudizio per corruzione internazionale in merito ad una commessa di 12 elicotteri venduti dalla società italiana al governo indiano.

Una vendita che sarebbe stata “oliata”, secondo le indagini coordinate dal pm Eugenio Fusco, con una mazzetta da 51 milioni di euro. Il ministero della Difesa Indiana e l’Agenzia delle Entrate si sono presentate oggi come parti civili.

Gli avvocati Ennio Amodio, Novella Galantini e Massimo Bassi, che difendano i due imputati, hanno presentato un’eccezione di costituzionalità rispetto al giudizio immediato. «Abbiamo avuto solo 15 giorni per scegliere eventuale riti alternativi – spiega l’avvocato Ennio Amodio -, a fronte di indagini durate un anno e mezzo che hanno prodotto 120 faldoni di documenti».

Una richiesta, però, che è stata rigettata dalla corte presieduta dalla corte presieduta dal giudice Toni Novik. Nel corso del processo verranno esaminate più di 500 intercettazioni, di cui un centinaio in inglese. In aula, oggi, c’erano diversi emissari del governo indiano. Assenti, invece, i due imputati. L’avvocato Bassi ha chiesto che, nelle prossime udienze, sia chiamato a testimoniare anche il ministro della difesa indiano.

Tiziano Scolari

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