Gli albergatori bacchettano Varese «Nessuno vende più il nostro turismo»

Dura presa di posizione di Federalberghi: «Serve un gioco di squadra che non c’è». Poi la ricetta per il rilancio: «Sport commission e più eventi: tutti siano coinvolti»

– Rilancio del turismo: per Federalberghi serve «gioco di squadra», e anche una «sport commission». Perché la ricetta è puntare sugli eventi sportivi e sulla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale.
«Il coordinamento delle forze purtroppo oggi non c’è. A Varese come in Italia in generale. Così non c’è nessuno che vende il “prodotto” Varese». È questa la sintesi di , vicepresidente di Federalberghi Varese.
L’associazione di categoria presenta la sua ricetta per il rilancio del turismo a Varese e provincia, che passa in primis «dalla capacità di fare squadra e creare piccoli e grandi eventi legati allo sport, ma non solo».

Coppa del mondo di canottaggio ed Expo 2015 lo dimostrano, con numeri che parlano da soli. Più 76% di occupazione delle camere (dal 39 al 69%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nel weekend della kermesse sportiva internazionale (19-21 giugno), con una redditività per camera più che raddoppiata, da 24 a 60 euro.
E ancora, più 26% nell’area di Varese nel mese di giugno (rispetto al giugno 2014) grazie alla presenza dei visitatori di Expo, ma anche più 11,6% nell’area attorno a Malpensa e più 22% nel Saronnese. «Ossigeno per le aziende alberghiere lungamente provate dalla crisi economica».
Così Federalberghi Varese rilancia la proposta di istituire «una “sport commission” territoriale, che coinvolga enti pubblici, associazione albergatori, federazioni e associazioni sportive, organizzatori di eventi, al fine di favorire la promozione dello sport con finalità turistiche».

Sarebbe l’occasione per incentivare nuove iniziative capaci di portare indotto sul territorio, visto che l’associazione ritiene «lo sport fattore trainante» (non c’è solo il canottaggio, ma anche il ciclismo, il golf, l’equitazione) per il turismo nel Varesotto.
«Federalberghi non si è mai tirata indietro – ricordano dall’associazione – dimostrando di essere disposta a mettersi in campo per la promozione di progetti ad hoc, come nel caso del club di prodotto Lago maggiore Bike Hotels che è

stato ufficialmente presentato alla Bit lo scorso anno e che presto, dal 26 settembre al 4 ottobre, proporrà il primo cicloraduno proprio sul lago Maggiore».
I bike hotels sono infatti una delle dimostrazioni, secondo Frederick Venturi, di come «il settore abbia investito per adeguarsi alle esigenze di un certo turismo sportivo. Ma non bisogna limitarsi, occorre valorizzare tutte le realtà del territorio». Tanto più quando le risorse economiche sono scarse: «Non ci si può più permettere di sperperare. I fondi devono portare a risultati effettivi».
Lo stesso discorso vale anche per il «patrimonio artistico culturale, da valorizzare» secondo Federalberghi: «Da Villa Panza al Sacro Monte, veri gioielli che possono risultare ancor più un’attrattiva se si mettono in campo, anche in questo caso, iniziative quali eventi, mostre e rassegne capaci di attrarre pubblico e far così conoscere la città».

Federalberghi cita in proposito un’indagine del Ciset dell’Università Cà Foscari di Venezia, secondo cui «i piccoli e medi eventi hanno ricadute positive, non solo per il settore del turismo, ma per tutto il tessuto produttivo locale (artigianato, settore enogastronomico…). Ma perché un evento risulti incisivo occorre anche un impegno per dare continuità al periodo post evento, e sono necessarie sinergie pubblico e privato con un’offerta turistica integrata».
Il caso Expo, da questo punto di vista, è emblematico: «È mancato del tutto il coordinamento a livello nazionale – ammette Frederick Venturi – molti turisti lo stanno scoprendo solo ora».