Gli imprenditori dal cuore d’oro Che regalano un futuro ai 60 cani

«La sanificazione? La faccio io. Gratuitamente». Occhi Struggenti aveva lanciato l’appello: «Aiutateci a mettere a norma il rifugio affinché i cani possano tornare a casa». E il primo angelo si è già fatto avanti. Il punto imprescindibile affinché si possa iniziare a ipotizzare la messa a norma del rifugio di via al Geret è che l’area venga sanificata: un “lavoretto” da settemila euro.
Attilio Pellegrini, titolare con il figlio Luigi della Luigi Pellegrini srl, impresa di pulizie e sanificazione, ieri ha alzato il telefono e ha chiamato Barbara Bernasconi, volontaria che si è fatta promotrice della raccolta fondi per i lavori di messa a norma.

«Sì è vero – conferma Pellegrini – Mi sono reso disponibile a fare il lavoro. Non dono denaro, ma un servizio che si è reso necessario». Pellegrini è pacato nell’elencare le sue credenziali: «Siamo sul mercato da 62 anni – spiega – La Pellegrini l’ha fondata mio padre Luigi nel 1950. Poi sono subentrato io; ora la gestione operativo è passata a mio figlio che si chiama come il nonno. La mia presenza si è diradata: ho quasi 80 anni, ma non lo dica a nessuno, mi raccomando», scherza l’imprenditore.

La domanda è quasi scontata: perché un imprenditore di successo, che non ha bisogno di pubblicità ad ogni costo, decide di eseguire un lavoro piuttosto costoso gratuitamente? La risposta è semplice, quasi disarmante: «Perché amo gli animali – ammette Pellegrini – Ho sempre avuto animali, ho sempre vissuto con degli animali imparando ad apprezzarli».

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