«Il contadino? Suda ma è gratificato»

Il boom di richieste dopo l’appello svizzero visto da chi ogni giorno si occupa di campi e stalle: «Orari duri, e tremila euro non si guadagnano. Però le aziende sono moderne e il futuro è nostro»

«La vita da agricoltore richiede sacrifici ma dà soddisfazioni». Tante ore di sudore, ma la gratificazione di un lavoro a contatto con la natura. «E c’è futuro, grazie alla tecnologia».
Il miraggio della paga “svizzera” da tremila euro al mese per fare il contadino ha mobilitato tantissimi potenziali candidati. Ma cosa vuol dire veramente fare l’agricoltore oggi? Ce lo spiega , titolare di un’azienda agricola zootecnica.
«Quando ho letto quella cifra, il primo pensiero è stato che quasi quasi ci andrei anch’io – ammette l’allevatore – La Svizzera sta crescendo molto nel settore agricolo e zootecnico, mentre qui da noi i margini di guadagno si assottigliano per via della concorrenza estera, tanto che tirare fine mese è sempre più complicato».

La giornata tipo? Sveglia alle 5 del mattino per il titolare dell’azienda, mentre i dipendenti arrivano tra le 7 e le 7.30 («E non guadagnano tremila euro al mese, ma in media tra i 1.500 e i duemila, a seconda dei periodi e degli straordinari»).
Si lavora fino a mezzogiorno, si riprende verso l’una e mezza e si rimane in fattoria fino alle sette di sera, a meno di parti notturni o altri imprevisti. Ritmi impegnativi, non c’è che dire. «Fisicamente non è più il lavoro gravoso di cinquant’anni fa, perché la tecnologia e la robotizzazione hanno fatto grandi passi – spiega Francesco – Ma un allevamento di bovini richiede moltissime ore di impegno. Pensate a quanto vi porta via un animale domestico come un cane e moltiplicate tutto per 400 bovini che producono e si riproducono».