Il cuore di Varese riempie il sacco dei giochi

I bambini leucemici dell’ospedale San Gerardo di Monza potranno avere molti nuovi giocattoli. Ha preso parte all’iniziativa anche la scuola dell’infanzia di Velate

CASBENO – Il super cuore dei varesini riempie il sacco di Babbo Natale per i bambini del San Gerardo di Monza. Centinaia di doni, tra bambole, puzzle e giochi in scatola, hanno riempito i cartoni destinati ai piccoli leucemici in cura all’ospedale monzese in cui opera, per garantire le più elevate possibilità di guarigione e la miglior qualità di vita, il Comitato varesino Maria Letizia Verga.
«La gente del quartiere e non solo, perché ci sono stare persone anche da fuori,

si è dimostrata davvero generosa» dice Gian-Pi, titolare con la moglie Caterina della storica cartolibreria nel rione di Casbeno.
«Passate tanti bei momenti con questi giochi» scrive la piccola Sofia nel maxi biglietto firmato da chi ha acquistato i “giocattoli nuovi”, con tanto di sconto, nel negozio di via Montebello.
«Un abbraccio ai bimbi e a chi pensa a loro» aggiunge Franco, «un piccolo pensiero con l’augurio di essere felici» scrivono Ale e Davide. È facile nel caos delle feste imminenti, tra scadenze e tradizioni da rispettare, perdere la bussola di quanto davvero siamo ricchi, magari non in termini economici, ma solo perché il Natale possiamo passarlo a casa, con quella noiosa zia e gli immancabili problemi con la bilancia.
Pensare a chi, invece, queste piccole gioie può solo pensare di riaverle presto ci fa rimettere i piedi per terra. «Il richiamo, il giornale, il passaparola e i cartelli sulla vetrina hanno contribuito alla partecipazione. In negozio sono entrati visi mai visti solo con questo scopo».

«La scuola dell’infanzia di Velate tramite la signora Alessandra, ha fatto arrivare una busta. Le famiglie dei bambini si sono autotassate per far passare un Natale un po’ più sereno ai bimbi malati».
Onore e merito vanno «alle persone generose del quartiere e della città che hanno deciso di diventare “portatori sani” di doni». Il negoziane raccomanda sempre di tornare coi bambini. «Diventa anche una forma di educazione. Scegliendo i giocattoli per altri piccoli, si impara a non volere tutto per sé, ma anche a dare qualcosa a chi è meno fortunato».
Un gesto benefico non solo femminile. «Di solito – racconta Gian Pi – sono le signore a interessarsi all’iniziativa, ma quest’anno ci sono stati parecchi uomini che hanno dato un’offerta da tramutare in giocattoli».
Mercoledì si concluderà l’iniziativa che, come negli ultimi dieci anni, ha preso il via poco dopo la metà di novembre.
Toccherà poi al comitato far pervenire in reparto i doni perché Babbo Natale possa consegnarli ai piccoli degenti.