La burocrazia è nemica del Billiard

Assurda e paradossale la vicenda che sta portando all’inevitabile chiusura del pub di via per Fagnano. I dipendenti: «Noi teniamo duro anche se rischiamo di rimanere senza il lavoro e gli stipendi arretrati»

– Le inadempienze delle istituzioni e le pastoie della burocrazia possono portare alla chiusura di un locale di successo? Certo che sì. Chiedere, per informazioni, ai gestori del Billiard Cafè di Busto Arsizio, pub di via per Fagnano molto amato e frequentato dai giovani del territorio. E che ora rischia seriamente di abbassare le saracinesche. La vicenda è assai intricata, e non priva di risvolti kafkiani.
È l’ottobre del 2010 quando, a margine dell’operazione “Infinito”, il Billiard viene posto sotto sequestro preventivo, in quanto ritenuto riconducibile a presunte attività legate alla ‘ndrangheta (in particolare al boss e alla “locale” di Legnano-Lonate). Nel maggio 2012, però, il Tribunale di Milano stabilisce l’estraneità della Madel srl (titolare del Billiard e di altri beni immobili) alle suddette attività illecite e restituisce le quote ai legittimi proprietari.