La finta mail di Equitalia: «Non siamo noi, è un virus»

Necessaria la massima attenzione: basta un click per essere derubati di identità e denaro. La mail pirata arriva da [email protected]

La minaccia dei cyber-criminali in arrivo dal pianeta Web adesso veste i panni di Equitalia. Arriva tramite e-mail il malware della galassia on line. E non è fantascienza.

: identità e denaro. Se in pochi credono ormai alla mail fantomatiche che comunicano di aver vinto viaggi da sogno o grosse somme di denaro, tanti, invece, inconsciamente e per paura che ci sia davvero qualche problema, . I cyberpirati questa volta si sono travestiti da esattori delle tasse, la mail che circa 400 varesini si sono trovati negli ultimi 15 giorni lampeggiare nella propria posta in arrivo arriva dal finto indirizzo e-mail:. Per fortuna solo in pochi hanno abboccato.

Sfruttando le tecnologie informatiche e la rapidità delle comunicazioni online, da qualche giorno i truffatori della rete hanno iniziato a far girare , con tanto di calcolo delle sanzioni pecuniarie applicate. A segnalare l’, ossia il, ai danni dei contribuenti è Equitalia, la spa controllata dal ministero dell’Economia che si occupa della riscossione delle imposte. La lettera chiede il versamento di un saldo per il pagamento oltre la scadenza di quella che, con un volo di fantasia, viene definita “”. «Pur con un apparente linguaggio burocratico la richiesta di pagamento è sicuramente identificabile come tentativo di truffa – -, in quanto non esiste il Dipartimento Esattoria, la denominazione cartella esattoriale non è corretta e tanto meno esiste la cartella unica delle tasse». Inoltre, . Una trappola informatica a tutti gli effetti studiata per ingannare gli ignari destinatari che, aprendo il file allegato, hanno rischiato di infettare con un virus il disco rigido del loro pc. E chi ha seguito le indicazioni che venivano date nella mail di falso dominio che è rimasto bidonato: ha perso l’identità on line e tutto quello che ne consegue, nella migliore delle ipotesi. Oppure denaro, succhiato via dai conti correnti dai burattinai della rete.