La Regione ci mette i soldi Il Centro Geofisico è salvo

L’annuncio di Maroni: il Pirellone terrà in vita un pezzo di storia. Polemiche con Villa Recalcati: Vincenzi escluso dal tavolo. È rottura

– Il Centro Geofisico Prealpino è salvo: Regione Lombardia garantirà le risorse necessarie al suo funzionamento, sostituendo il proprio apporto economico a quello finora assicurato dalla Provincia di Varese.
L’annuncio è stato dato ufficialmente da ieri allo Ster di viale Belforte dopo una riunione tra le parti in causa.
Al tavolo decisivo, tuttavia, non si è seduto – se non per una assai breve parentesi – il presidente di Villa Recalcati , prima invitato e poi “rinnegato”: nelle stanze della sede territoriale della Regione si è dunque consumata una rottura politico-istituzionale inusuale nella forma e tutt’altro che irrilevante nella sostanza.

I fatti. Maroni aveva già manifestato nei giorni scorsi l’intenzione di trovare una soluzione concreta che scongiurasse il ridimensionamento o addirittura la chiusura del Centro, alle strette economiche da due mesi a causa del forzato disimpegno provinciale che si esplicava in 180mila euro annui.
Tale volontà si è tradotta con l’organizzazione dell’incontro in oggetto, cui hanno preso parte anche il sindaco di Varese, , presidente del Cgp, , vicepresidente, e un responsabile di Arpa Lombardia.

/>«Abbiamo messo in campo una serie di iniziative che garantiranno il sostegno finanziario – ha esordito Maroni – Da settimana prossima Arpa firmerà un’estensione della convenzione che già possiede con il Centro, assicurando nuove risorse. In più ci sarà l’intervento economico di Ersaf, l’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, che si impegnerà nella valorizzazione del giardino botanico».
All’ancora di salvezza immediata si affianca anche il progetto di un appoggio più duraturo nel tempo: «La Regione – ha proseguito il governatore – cercherà di entrare nella comproprietà del Centro insieme al Comune di Varese, perché stiamo per dare un contributo ad un associazione di cui non facciamo in nessun modo parte. Poi vogliamo emanare una norma specifica che consenta di stipulare un accordo di durata quinquennale o addirittura decennale».
Palazzo Estense ha invece confermato i “suoi” 30mila euro: «Nonostante i drammatici tagli degli ultimi anni, non solo di questo 2015, non verremo meno al nostro impegno» ha detto Fontana.

A quel punto, il presidente della Provincia Gunnar Vincenzi aveva già da almeno mezz’ora lasciato l’edificio. Presso il quale non avrebbe nemmeno dovuto essere presente, a detta di Maroni: «Ho invitato solo i soggetti che hanno manifestato la loro concreta volontà per salvare il Centro geofisico».
Vincenzi invece si era regolarmente palesato alle 16.30, orario ufficialmente stabilito per la riunione, non sapendo che la stessa fosse iniziata molto prima: «Sono stato formalmente invitato, poi disinvitato. Nonostante questo sono venuto ugualmente, anche perché sono stato io in principio a sollecitare il coinvolgimento della Regione» ha dichiarato ai giornalisti prima di salire.
Fugace la sua apparizione alle trattative: dopo pochi minuti, il presidente ha di nuovo raggiunto i cronisti – mentre il summit era ancora in corso – esclamando apertamente la propria amarezza: «Prendo atto che al tavolo non ci sia spazio per me. E mi dispiace molto, anche per la stima che nutro nei confronti di Maroni e Fontana».
«Non possiamo più aiutare il Centro Geofisico perché Regione Lombardia non ha ancora emesso il provvedimento necessario a indicare le funzioni delegate da svolgere e le conseguenti risorse per farlo. Dal primo gennaio il Pirellone non ci ha versato nemmeno un euro. Quando lo farà, sarà mia premura contattare il presidente Belli per contrattare un contributo nuovo».