La rivolta dei risparmiatori beffati. Protesta per la Nuova Urbanistica

I creditori della cooperativa a Roma davanti al Parlamento

I soci prestatori della Nuova Urbanistica di Varese, che rischiano di perdere tutti i loro risparmi in seguito al fallimento della Cooperativa, parteciperanno il 18 maggio prossimo ad un presidio a Roma, davanti alla sede del Parlamento, insieme ai soci di tante altre Cooperative di tutt’Italia, per chiedere al governo e alla Lega delle Cooperative risposte e impegni precisi sul prestito sociale.

Il prestito sociale raccolto dalle Cooperative, pur valendo per l’universo italiano oltre 12 miliardi di euro, non è tutelato da adeguati fondi di garanzia, non essendo le cooperative riconosciute come enti dediti alla raccolta ed alla gestione del risparmio.

La storia della Cooperativa Nuova Urbanistica, dopo più di quarant’anni di attività, con la realizzazione di più di 3.500 immobili in tutta la provincia, è arrivata a una svolta drammatica alla fine dell’estate 2016, quando c’è stata la rinuncia al concordato in continuità che avrebbe dovuto garantire la salvezza dell’attività e contemporaneamente un rimborso parziale ai risparmiatori grazie alla liquidazione di un terzo di un patrimonio immobiliare pari a 450 edifici (dopo una prima ipotesi, 10 per cento delle somme investite, si era arrivati al 20).

Ora, invece, dirigenza e management non esistono più e tutto è nelle mani del commissario liquidatore, il quale dovrebbe vendere il patrimonio immobiliare di cui si è detto e soddisfare i creditori.

Solo che i soci prestatori non sono in “pole position” e rischiano di vedere ben poco rispetto a quanto avevano versato.

Si parla di un “buco” da 7 milioni di euro. I soci prestatori, che riuniti in un comitato stanno valutando se procedere con una causa civile o un esposto penale nei confronti della cooperativa, sono nella maggior parte dei casi pensionati che in Nuova Urbanistica hanno investito chi il Tfr, chi i risparmi di una vita. «Denaro – spiegano – che avrebbe dovuto garantirci serenità durante la vecchiaia. Oppure che avrebbe dovuto consentirci di aiutare i nostri figli».

Gli investimenti vanno da poche migliaia di euro sino a cifre importanti: c’è chi nella cooperativa ha investito sino a 73 mila euro che adesso dispera «di veder restituire».

I soci delle cooperative, con la manifestazione di Roma, chiedono di intervenire con urgenza su: le finalità ed limiti del prestito sociale, la trasparenza nella gestione della società cooperativa e nella informazione fornita ai soci, le garanzie che assistono il prestito sociale e il sistema di vigilanza degli organi istituzionali preposti.