Le campane “fracassone” svegliano Beata Giuliana

Gli abitanti di Busto Arsizio non ci stanno: «Andremo dal parroco»

– «Se a qualche parrocchiano danno fastidio le campane delle 7.30, venga da me e ne parliamo: sono aperto al confronto».

L’invito di don – parroco di Beata Giuliana – ha già sortito effetto. La persona che sul gruppo Facebook “Sei di Busto Arsizio se…” si era lamentata dell’Ave Maria intonata dalle campane alle 7.30 del mattino, ora assicura: «Andrò dal parroco».

Ed è probabile che, dopo l’incontro faccia a faccia, la faccenda – dai sapori guareschiani – possa trovare una soluzione. Con buona pace di tutti: dei fautori delle campane (la grande maggioranza dei parrocchiani), ma anche di quei cittadini che detestano essere disturbati al mattino presto. Piacevole tradizione o rumore molesto (almeno in certi orari mattutini)? La questione è annosa. E accende gli animi, eccome, se è vero che la discussione sorta su Facebook ha provocato,

fino a ieri, la bellezza di 275 commenti. «Io abito di fronte alla chiesa di San Michele – scrive un utente – e anche qui si scampana mica male». Ma la maggior parte dei membri del gruppo è dalla parte del parroco di Beata Giuliana, del quale viene apprezzata l’apertura nei confronti dei parrocchiani che protestano: «Come previsto, il parroco si è reso disponibile ad incontrare chi si lamenta» commenta un’utente. E un’altra le fa eco: «Sono dell’idea che sia sempre meglio parlare con gli interessati guardandosi in faccia. A volte si sottovaluta la controparte».

Don , del resto, è stato chiaro: «Se venissero da me molti parrocchiani a lamentarsi, metterei a tacere le campane delle 7.30. Ma di proteste finora non ne ho ricevute». D’altronde il parroco di Beata Giuliana ha già cercato di prevenire eventuali lagnanze di questo tipo: «Dopo le 20 e prima delle 7.30 non facciamo suonare nulla». Il prevosto di Busto, monsignor , non vuole intervenire sulla questione: «Per favore, evitiamo di alimentare polemiche» premette. Incalzato, aggiunge: «Il suono delle campane è regolamentato dal Comune e dalla diocesi: credo che all’interno dei canoni di una libertà democratica ci siano delle leggi, e nelle leggi bisogna rimanere tutti: credenti e non credenti. Non ho mai avuto problemi di questo tipo, ma ci saranno sempre le persone che si lamentano se suonano le campane, così come quelle che protesterebbero se le campane non suonassero». Insomma, come sempre è impossibile far andare tutti d’accordo. Buon senso invece ha dimostrato di avere in abbondanza il parroco di Beata Giuliana, dicendosi disposto ad ascoltare i parrocchiani, e se necessario ad eliminare l’Ave Maria delle 7.30. Ma stando ai numerosi commenti “pro-campane” fioccati su Facebook, non ci sarà bisogno di interrompere questa quarantennale tradizione del quartiere.