Le scuole varesine si sgretolano Il nostro viaggio nelle aule

Via Manin ma non solo: dopo i problemi all’istituto, abbiamo iniziato un giro nelle scuole della città. La Dante è (quasi) rimessa a nuovo, al Manzoni l’acqua entra in palestra. E al Frattini si sta stretti

Una scuola (la Vidoletti) perde i pezzi, ma come stanno le altre? Il crollo avvenuto lunedì nell’istituto di via Manin impone una riflessione sullo stato di salute degli edifici scolastici a Varese.
L’obiettivo non è di andare a scovare ciò che tutti già sanno, ovvero che l’edilizia a servizio dell’istruzione – quella pubblica – sconta una grave mancanza di risorse che trova la propria origine nelle relative disponibilità degli enti locali gestori.
I quali potrebbero forse fare di più e meglio nell’allocazione delle suddette, ma che sarebbe scorretto tacciare di immobilismo o menefreghismo.
No: l’intento del viaggio tra elementari, medie e licei della città giardino è quello di scoprire l’effettiva quotidianità dei problemi strutturali con cui sono costretti a convivere studenti e professori, di stilare una lista di ciò che non funziona e capire come le mancanze vengono affrontate.

I danni causati dal crollo del controsoffitto alla scuola Vidoletti di via Manin

I danni causati dal crollo del controsoffitto alla scuola Vidoletti di via Manin

(Foto by Varese Press)

L’antecedente salito agli onori delle cronache è stato – circa 20 giorni fa – l’amianto e la decadenza (un intero piano della scuola chiuso) rilevati all’Einaudi di via Goldoni, inchiesta sollecitata dalla preoccupazione di alcuni genitori.
Pur avendo negato qualsiasi pericolo per la permanenza degli studenti nella struttura e rivendicato alcuni interventi di rimozione fatti di concerto con l’Asl, la Provincia – gestore dell’edificio di proprietà, invece, del Comune di Varese –

ammise l’impossibilità di recuperare quella sede.
«Entro il 2016, tutte le classi verranno spostate in via Zucchi. Inutile continuare in un luogo in condizioni così precarie». Ci si sposta in via XXV aprile a Casbeno, polo educativo dove si concentrano il liceo classico Cairoli, quello delle Scienze Umane Manzoni e la primaria di secondo grado Dante Alighieri.
Arrivando presso quest’ultima non si può non notare l’ottimo stato della facciata riverniciata in giallo, un biglietto da visita così diverso rispetto a quello di tante altre “colleghe”.
Ed anche all’interno la situazione è più rosea che altrove: sembra lontano il 2011, quando ventuno pannelli del controsoffitto caddero nel corridoio attiguo all’aula magna a seguito di una perdita nel vaso di espansione situato nel sottotetto. Dalla segreteria fanno presente che durante l’estate sono stati effettuati alcuni lavori di manutenzione al secondo piano del blocco ma anche che alcuni situazioni di infiltrazioni d’acqua permangono tutt’ora: «Fortunatamente la Provincia interviene tempestivamente quando viene chiamata».
Nel vicino cortile Manzoni a “sgocciolare” è la palestra, definita “il pallone” per via della sua forma: «Per come è stata costruita – confida il direttore amministrativo – d’inverno si crea una condensa che fa entrare l’acqua all’interno».
Se tra corridoi e aule non vengono segnalate particolari urgenze, lo stesso non si può affermare riguardo al distaccamento di via Monte Rosa: «C’è una continua perdita d’acqua da una scala. Sono stati sollecitati alcuni lavori».

Il liceo artistico Frattini

Il liceo artistico Frattini

(Foto by Varese Press)

Si cambia zona per l’ultima tappa di giornata: Masnago, liceo artistico Frattini. Qui il preside è subito chiaro: «Tutti i problemi nascono dalla dimensione della nostra sede – spiega – Siamo quasi mille studenti in un edificio pensato per 600, al momento del trasferimento avvenuto nove anni fa. Stiamo trattando con la Provincia l’occupazione di parte del museo Bertoni, in modo da poterci allargare». Può una scuola, infine, non avere la propria palestra? Sì: «Usiamo quella del Campus – continua il dirigente – che è bellissima, ma la distanza dalla nostra struttura qualche grattacapo logistico lo crea».