«L’ex comando rischia di crollare»

«Rischia di crollare in testa ai passanti, va messo in sicurezza al più presto». Ma l’ex comando dei vigili all’incrocio tra via Magenta e via Pepe presto sarà abbattuto: «Non appena otterremo il via libera della Soprintendenza, che in passato aveva già dato parere favorevole», annuncia l’assessore ai Lavori pubblici .

I pericoli legati all’edificio fatiscente di via Magenta, già sede dei vigili urbani anni addietro, vengono sollevati stavolta dall’ex consigliere comunale , leader del movimento civico La Voce della Città.

«La zona tutt’attorno alle mura dell’edificio andrebbe transennata, come è già stato fatto all’ex caserma della Finanza di via Alberto da Giussano – spiega Porfidio – Le persiane sono traballanti e sembra che possano cadere da un momento all’altro. E le pareti sono completamente scrostate, con il rischio anche qui che vengano giù calcinacci o pezzi d’intonaco sulla testa dei passanti, sia in via Magenta che in via Guglielmo Pepe».

Così per Porfidio l’intera area andrebbe «messa in sicurezza», impedendo il passaggio sui marciapiedi: «Il Comune cosa fa, dorme? È ora di intervenire con urgenza prima che sia troppo tardi».

Lo stato di degrado a cui è sottoposto l’ex comando della polizia urbana è noto da tempo. Il presidente del consiglio comunale già da più di due anni invoca la demolizione dello stabile, come peraltro stabilito nella convenzione stipulata a suo tempo con l’Aler di Busto Arsizio quando il Comune autorizzò la realizzazione delle palazzine e dell’albergo lungo via Magenta. Quanto previsto però non si è ancora realizzato. Ma l’assessore ai Lavori pubblici Paola Reguzzoni ha recentemente riallacciato i rapporti con Aler per quanto riguarda la soluzione dell’ormai annosa questione dell’ex comando.

«L’edificio verrà abbattuto, a cura di Aler, che ha il compito sia della demolizione che del ripristino della strada – la conferma nelle parole dell’esponente della Lega Nord – In questo momento, prima di intervenire, occorre rinnovare il parere della Soprintendenza, che in passato si era già espressa favorevolmente. Se non cambia idea, non appena viene concessa l’autorizzazione definitiva, Aler può procedere con i lavori di abbattimento».

Dopo la stipula della convenzione infatti l’edificio ha compiuto cinquant’anni, perciò per essere demolito serve il sì delle Belle arti. Ma non avrebbe motivi di pregio per essere conservato.

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