L’Inps “congela” i medici esterni Assist a falsi invalidi e finti malati

Oggi scade il contratto per i medici esterni dell’unità di medicina generale dell’Inps in tutta Italia. Il contratto non è stato rinnovato, quindi da lunedì gran parte dei servizi forniti da questi specialisti rimarrà scoperto: a occuparsi della mole di lavoro (servizio previdenziale, revisioni dell’invalidità civile e controllo dei certificati medici per assenza da lavoro a causa di malattia), ci saranno solo i medici strutturati.

Nella sede Inps provinciale di Varese, i medici “interni” sono solo due e a rimanere a casa sono 13 medici esterni (998 in tutta Italia sulla base dell’ultimo bando di gara), i cosiddetti liberi professionisti.

Tutto ha inizio da un bando di gara nazionale per medici esterni Inps, svoltosi a maggio del 2013. Per tagliare i costi, l’Istituto nazionale invece di assumere medici strutturati (quindi con contratto a tempo indeterminato), sceglie di appoggiarsi a medici esterni. Dal bando di gara, viene stilata una graduatoria regionale e i candidati in cima alla graduatoria ricevono una mail nella quale si chiede loro di notificare l’accettazione della proposta contrattuale e di indicare la sede nella quale preferiscono operare.

Il contratto offerto ai medici liberi professionisti prevede un monte ore pari a 1.040 ore (poi ridotto 960): sostanzialmente si tratta di 20 ore la settimana a fronte di un pagamento di 38,76 euro lordi l’ora. Una retribuzione equiparata a quella erogata agli specialisti ambulatoriali che fanno capo all’Asl. 

Circa un mese fa, ai medici esterni viene comunicano che i contratti in scadenza verranno rinnovati, sollecitando la presentazione delle disponibilità del calendario per i mesi successivi. Di fatto, a oggi, nessuno di loro ha sottoscritto il rinnovo di alcuna convenzione.

Giovedì il fulmine a ciel sereno: inizia a girare la voce delle sospensione degli appuntamenti per le revisioni di invalidità civile fissati per il mese di giugno nella sede varesina.

Come è normale ipotizzare, i due medici strutturati che rimangono operativi nell’unità di medicina generale dell’Inps non sono in grado di seguire da soli tutto il lavoro programmato. A beneficiare di questa situazione, saranno i soliti furbetti: i falsi invalidi e coloro che si assentano dal lavoro per finta malattia. 

Dalla sede centrale dell’Inps di Roma, così come da quella regionale, tutto tace: nessuno conferma ufficialmente il mancato rinnovo delle convenzioni. Voci “ufficiose”, invece, fanno sapere che probabilmente nel mese di settembre verrà indetto un nuovo bando di gara per medici esterni.

L’obiettivo è quello di una riduzione della retribuzione oraria degli specialisti che da 38,76 passerebbe a 25 euro all’ora.

Insomma, la politica di spending review assunta dall’Inps rischia di creare un nuovo esercito di malati immaginari e di falsi invalidi. Questi ultimi, è bene precisarlo, continueranno ad avere dall’Asl i certificati, mentre verrà a mancare l’effettivo verifica della invalidità o del grado della stessa.

Un rischio che l’Inps sicuramente avrà calcolato e che evidentemente si è deciso di correre per qualche mese: in questo periodo, infatti, la parola d’ordine è risparmiare. Costi quel che costi.

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