Nel Luinese torna il lupo Il ritrovamento a Zenna

Il lupo è arrivato nel Luinese? Nella zona di confine tra il Varesotto e il Canton Ticino? Sembra proprio di sì.

Era di un lupo, infatti, la carcassa ritrovata poco più di un mese fa, il pomeriggio del 22 giugno, ai bordi della linea ferroviaria che collega Bellinzona a Luino, all’altezza di Ranzo, nel Gambarogno, località a ridosso della frontiera di Zenna.

Un ritrovamento che ha creato notevole stupore nella zona. Da tempo, infatti, si parlava di una possibile presenza di questi predatori nel Gambarogno, ma in realtà non ne erano mai stati avvistati. E non sarebbe il primo caso nel Varesotto, dopo il lupo investito nei mesi scorsi nei boschi di Vergiate.

L’Ufficio cantonale caccia e pesca sta aspettando l’esito delle analisi del Dna del lupo per appurare di che “individuo” si tratti. Ci vorrà così ancora tempo per avere un quadro completo relativo alla sua presenza nella zona di confine.

Appena fuori dal Gambarogno, comunque, si sono registrati già alcuni avvistamenti negli scorsi tempi. A maggio una coppia di escursionisti ebbe un incontro ravvicinato con due esemplari, in Valle Onsernone, sul sentiero verso il laghetto Salei. Nel novembre scorso, invece, un lupo di 36 chili era stato investito a pochi chilometri dall’aeroporto della Malpensa, nella zona di Vergiate.

In Ticino il lupo era comparso per la prima volta dopo lungo tempo nel 2001, a Monte Carasso, quando aggredì e uccise tre capre. E allora le analisi permisero di stabilire che si trattava di un lupo in provenienza dall’Italia. Arrivare nel Gamborogno, però, significa aver fatto nuova strada. Ed essersi avvicinato notevolmente all’area urbanizzata.

Il presidente dei cacciatori del Gambarogno, , afferma però che nessuno ha ancora segnalato la presenza di lupi nella regione. «Non abbiamo mai ricevuto segnalazioni di questo tipo – ammette – però abbiamo notato diversi caprioli morti, in misura più del normale. Ma in questo periodo vi sono anche i cani dei turisti che possono aggredirli. Nessuno comunque mi ha segnalato avvistamenti di lupi».

Il secondo ritrovamento, anche se di un esemplare morto, mette così in luce la valenza del territorio. E dimostra, ancora una volta, che questa zona presenti ancora caratteristiche naturali e faunistiche importanti. Inoltre è un segnale del fatto che il corridoio biologico rappresentato dall’asse del Ticino sta funzionando. Si tratta di un percorso biologico che permette il mantenimento e il passaggio delle specie animali, un fattore naturale sul quale le istituzioni, anche la stessa Provincia di Varese, stanno investendo ingenti risorse.

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