Pendolare molestata: «Serve la navetta»

Ripetuti approcci sgraditi a una ragazza nella zona di via Torino a Gallarate: «Cambiate le abitudini per evitarli». Il suo appello al Comune: «Si può ripristinare il bus tra mercato e stazione? Sono disposta a pagarlo»

Apprezzamenti e pedinamenti, ha paura ad andare in stazione. E chiede al Comune: «Rimettete la navetta dall’area mercato di via Torino. Sarei anche disposta a pagarla». A parlare è una che vive in un paese del Gallaratese. E che ieri, stanca dell’ennesimo apprezzamento ricevuto, ha deciso di condividere la frustrazione sui social network. «Io esco molto presto di casa,- racconta al telefono a La Provincia di Varese – per questo arrivo in stazione alle sette meno dieci, o anche qualche minuto prima. Per anni ho parcheggiato nell’area mercato di via Torino, come la maggior parte dei pendolari che prende il treno da Gallarate».

Nel tragitto da lì allo scalo ferroviario «può capitare di non trovare nessuno. Ma anche di fare brutti incontri». Come quella volta in cui «in pieno pomeriggio stavo tornando verso : un uomo mi ha seguito con la sua auto ed ha parcheggiato dietro la mia, impedendomi di uscire». La giovane si è chiusa in auto e si è attaccata al telefono. E a quel punto l’uomo ha ingranato la marcia e se ne è

andato. Anche per questo la ragazza ha deciso di parcheggiare direttamente in piazza Giovanni XXIII. «Pago la sosta fino alle 9, poi i miei genitori vengono a riprendere l’auto. ». Nonostante questa modifica nelle sue abitudini, capita ancora di incontrare brutti ceffi. «Questa mattina (ieri, ndr) stavo pagando il parcheggio quando , ha abbassato il finestrino e si è lasciato andare ad un apprezzamento – racconta – Non ho nemmeno capito cos’abbia detto, ma è una situazione pesante». Non è la prima volta che a questa ragazza capita di ricevere “” indesiderati. Per cercare di evitarli, ha smesso di posteggiare in via Torino, riducendo così il percorso che deve fare a piedi. «Di solito mi capita di incontrare questi personaggi sotto i portici di piazza Giovanni XXIII, zona che ora evito».

Ieri, però, è capitato di nuovo. «Molti mi dicono di non farci caso e tirare dritto, ma sentirselo dire ogni mattina è brutto: io arrivo in stazione con l’ansia di pensare a che strada devo fare, se sia il caso di allungare il giro per evitare di incontrare questi personaggi. È stressante vivere questa situazione tutti i giorni». La giovanea valutare il ripristino della tra via Torino e la stazione. ha garantito fino all’ottobre 2007, quando lo sospese per ragioni di bilancio. All’epoca i pendolari protestarono, ma senza successo. Ora questa giovane chiede di far ripartire la navetta. Che, all’epoca, era gratuita: «Per riaverla – conclude – ». In gioco c’è la possibilità di arrivare tranquillamente in stazione.