«Più decoro per l’edicola» Al capezzale di San Carlo

Volontari e istituzioni d’accordo: cappelletta circondata dal degrado. Nel mirino in particolare il terreno di fronte, in stato di abbandono

– «Strappiamo al degrado l’edicola di San Carlo». È l’appello risuonato ieri mattina di fronte all’edicola votiva di via Matteotti, dedicata a San Carlo Borromeo, nel giorno in cui si celebra la sua festa.

Si è sancita una sorta di alleanza simbolica tra l’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco , che ha portato un mazzo di fiori per addobbare l’edicola, e dall’assessore all’Ambiente , la parrocchia di San Michele con don e il gruppo di volontari che da anni si prende cura di questo luogo di devozione popolare, tra cui e , e .Erano stati loro, più di quattro anni fa, a sollecitare il restauro di quel che resta dell’antica

cappella di San Carlo: grazie ad una catena di offerte dei parrocchiani e alla generosità di un imprenditore edile la ristrutturazione del “gioiello” era stata resa possibile. Rimane però il problema delle condizioni dell’intorno dello slargo che ospita il luogo di devozione. L’edicola di San Carlo infatti rappresenta una sorta di presidio contro il degrado che danni impera in quella zona: di fronte c’è un area recintata che ormai da tempo è ricettacolo di erbacce e rifiuti abbandonati, mentre poco oltre c’è il Conventino di via Matteotti, anch’esso in attesa da lungo tempo di una ristrutturazione e nel frattempo rinchiuso dietro a una recinzione di cantiere per evitare il pericolo di crolli. «Ricordiamoci dell’edicola di San Carlo» l’appello lanciato da Pinuccia Cagnoni, nel corso di un momento di riflessione che il sindaco Farioli ha voluto promuovere in occasione della festività di San Carlo, proprio per sollecitare e spronare alla conservazione del decoro di questo angolo di città.

Nei giorni scorsi l’assessorato di Armiraglio ha provveduto ad una ripulitura dell’area, ma i residenti della zona invocano un ritorno all’antico splendore di questo pezzo di “vecchia” Busto che è rimasto invischiato nei vincoli urbanistici prima e nella crisi del settore edile poi. «L’area di fronte all’edicola è di proprietà privata e purtroppo i vari progetti di riqualificazione che si sono susseguiti nel corso degli anni non sono mai andati in porto», ha fatto sapere il primo cittadino. Per quel che riguarda il Conventino, invece, Palazzo Gilardoni è in attesa di finanziamenti regionali che possano rendere fattibile il progetto, ambizioso (costa in tutto circa 5 milioni di euro), di recupero messo a punto dall’ assessore Lavori pubblici . Nel frattempo ci si accontenta per lo meno di restituire un minimo di decoro ad un luogo simbolo dell’antica “Cuntraa Pissina”.