Processo Uva, chiesta l’assoluzione degli imputati

Così il procuratore di Varese Daniela Borgonovo: «Non ci sono prove di comportamenti illegali». Il legale di Lucia Uva: «Ricostruzione parziale»

Svolta nel caso Uva. Il procuratore di Varese ha chiesto l’assoluzione dei due carabinieri e dei sei poliziotti imputati davanti alla Corte d’Assise di Varese per la morte di Giuseppe Uva, avvenuta il 14 giugno 2008: «Non c’è nessuna prova di comportamenti illegali da parte degli imputati». I familiari sostengono che il decesso sarebbe avvenuto per il pestaggio subito da Uva durante la custodia, ma per il procuratore Borgonovo «Non ci sono prove di percosse,

né in strada né in caserma. La condotta messa in atto dai carabinieri e dai poliziotti (intervenuti nel tentativo di contenere Uva e l’amico Alberto Biggioggero) è stata assolutamente legittima. I carabinieri quella sera non hanno fatto altro che il loro dovere. Sono intervenuti per impedire che il reato portasse a più gravi conseguenze. Che cosa dovevano fare? – si è chiesta la rappresentante della pubblica accusa – lasciarli lì ubriachi a rovesciare cassonetti e a creare ulteriori situazioni di pericolo per i cittadini? Il comportamento di carabinieri e poliziotti è stato proporzionato e conforme alla legge, così come giustificato è stato il suo ammanettamento e la successiva azione di contenimento».
Per il legale di parte civile di Lucia Uva, sorella di Giuseppe, quella fornita dal procuratore di Varese è «Una ricostruzione assolutamente parziale, e che sarà smentita. Del resto – ha proseguito l’avvocato Fabio Ambrosetti – un giudice ha già smentito tre pm». Il riferimento è a due richieste di archiviazione presentate dalla procura. Breve il commento di Lucia Uva: «Complimenti alla dottoressa Borgonovo» si è limitata a dire alla fine dell’udienza.