Scuole di Varese bocciate In Lombardia siamo decimi

È il dato dello studio di Legambiente su edilizia, strutture e servizi. La buona notizia arriva dai prodotti biologici nelle mense: secondi

– Senza infamia e senza lode: nell’Ecosistema Scuola 2014 Varese si piazza al trentasettesimo posto su ottantaquattro, poco prima della metà di una classifica che comprende tutti i capoluoghi di provincia italiani.

A rivelarlo è il quindicesimo rapporto stilato da Legambiente e frutto di un’indagine su edilizia, strutture e servizi scolastici.

La graduatoria delle città – i cui dati sono riferiti alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado – è il risultato della somma dei dati relativi a informazioni generali su edifici, certificazioni, manutenzione, servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche, avvio di pratiche compatibili, esposizione a fonti di inquinamento ambientale interne ed esterne agli edifici scolastici e monitoraggi ambientali.

Le graduatorie

Quanto elaborato deriva dalle autocertificazioni delle amministrazioni ed è stato ottenuto mediante la somministrazione alle stesse di un questionario.

Per ogni categoria sono stati stilati parametri positivi e negativi; ad essi è stato poi associato un punteggio.

La Città Giardino ha conseguito 49,6 punti contro i 74,5 della capofila Trento e gli 8,4 del fanalino di coda Sassari, cifre che dimostrano un certo discostarsi sia dall’eccellenza, sia dalla negatività più assoluta. Se si prende a riferimento il solo contesto regionale, però, Varese viene dopo Sondrio, Bergamo, Brescia, Lecco, Cremona e Milano e prima di Como, Lodi e Mantova, restando dunque sotto media rispetto agli standard delle altre città lombarde.

Prendendo invece in considerazione “la graduatoria delle buone pratiche” e quella “del rischio” – entrambe contribuenti a definire la classifica generale, ma isolate per la particolarità del campo di indagine – i risultati del nostro capoluogo peggiorano: nella prima Varese si piazza al cinquantacinquesimo posto con 59,6 punti (prima Belluno con 129,7, ultima Taranto con 1); nella seconda la posizione è la settantaquattresima, lontano dalla virtuosa Pisa e purtroppo vicino al fondo toccato da Lecce.

“La graduatoria delle buone pratiche” tiene conto della disponibilità del servizio di scuolabus, della presenza di biblioteche per ragazzi, di finanziamenti per attività educative delle scuole e progetti rivolti agli under 14, della sicurezza urbana nelle aree esterne agli edifici scolastici, della raccolta differenziata dei rifiuti negli istituti e dell’utilizzo di fonti d’illuminazione a basso consumo e di quelle di energia rinnovabile; la “graduatoria del rischio”, invece, ha come indicatori l’esposizione a fonti d’inquinamento interno come l’amianto e il radon, la presenza di fonti d’inquinamento atmosferico, elettromagnetico, acustico, industriale, sia tra 1 e 5 km che entro 1 km, ed i monitoraggi ambientali. Vale tuttavia la pena di notare che i Comuni che si trovano più in basso in questa lista potrebbero semplicemente non aver compiuto dei monitoraggi ambientali accurati, al contrario di quelli nelle prime posizioni.

Pasti da podio

La buona notizia sta in fondo e riguarda le mense scolastiche: Varese è la seconda città, dopo Bergamo, a servire la più alta percentuale di prodotti biologici durante i pasti, con il 75% rispetto al totale.

Tutto regionale, infine, un altro primato negativo: la Lombardia ha gli edifici più vecchi rispetto alla media nazionale, con il 73% di questi costruiti prima del 1974.