Sesto, l’addio a don Claudio «Uomo di Dio e dei monti»

«Da oggi don Claudio camminerà fra le montagne di Dio». È la certezza e il saluto della comunità sestese a don Claudio Galli.

Per 21 anni è stato vicario parrocchiale, parroco di Lentate (1977-1982) e incaricato della pastorale giovanile. Una messa partecipatissima in San Bernardino ha dato l’estremo saluto al sacerdote, spentosi a 64 anni dopo una lunga malattia, ma rimasto vivo nella mente e nei cuori dei sestesi.

«Grazie a don Claudio per la sua opera nella chiesa sestese e diocesana», ha esordito il prevosto don all’inizio della funzione liturgica, concelebrata dagli altri preti della città. Nell’omelia ha tratteggiato la sua figura: «La messa, cuore della vita sacerdotale, è sempre stata cardine del suo servizio. Per 21 anni nella nostra parrocchia ha organizzato molte cose ed è entrato nei nostri cuori».

Don Luigi ha parlato della speciale paternità spirituale e della partecipazione alla vita delle famiglie sestesi: «Il dono più grande per chi è cresciuto con lui». Nel 1997 fu il cardinale a volerlo parroco altrove: «In occasione della traslazione delle spoglie del cardinale in San Bernardino, Martini annunciò la nomina di don Claudio a parroco di Motta Visconti. Martini spiegò: l’ho destinato a una parrocchia importante perché ho grande stima di lui e del suo spirito di servizio».

Un’attestazione dei suoi meriti e del suo buon operato, che più tardi, nel 2010, lo portò a Monza. Don Luigi ha concluso parlando del grande amore di don Claudio per la montagna, dove ha lasciato una casa a Brusson in Val d’Aosta, accennando alle fughe solitarie dove sentiva forte la presenza di Dio.

Al termine della messa, una rappresentante del mondo oratoriano ha completato il quadro di un’esistenza tutta votata agli altri: «Abbiamo condiviso con don Claudio l’esperienza delle cordate sui monti, fra stambecchi e stelle alpine, la sua attenzione per tutti, le serate in oratorio e i ritiri spirituali, le sue frasi a volte pungenti ma mirate, il suo entusiasmo per la vita e la sua incrollabile fiducia in Dio. Non esistevano imprese impossibili per lui. Sapeva divertirsi e coinvolgere gli altri. Parlava come viveva, con semplicità. Resterà nei nostri ricordi».

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