Soldi per le opere pubbliche, ma a pagare sono i defunti

Scadono 551 concessioni per le tombe: rinnovarle costa 2.362 euro. Come userà il Comune di Gallarate questa entrata? «Manutenzione ai cimiteri»

Opere pubbliche per 1,3 milioni di euro: pagano i morti. No, non è l’ennesima tassa applicata dalla giunta. È che sono scadute 551 concessioni per altrettante tombe. A 2.362 euro l’una, si arriva in fretta a cifre milionarie.
La questione riguarda tutti i defunti nel 1984. O, per meglio dire, i loro eredi. Il fatto è che sono passati 30 anni dalla sepoltura e le concessioni cimiteriali, appunto, trentennali, si avvicinano alla scadenza. E quindi, bisogna rinnovarle.

C’è tempo fino a metà gennaio per sottoscrivere l’accordo con l’amministrazione comunale: altri 30 anni di riposo nei cimiteri cittadini per i defunti al prezzo di 2.362 euro complessivi.
Gli interessati hanno tempo fino alla metà del prossimo mese di gennaio per rinnovare il contratto.
Diversamente, trascorso questo termine, il municipio libererà la sepoltura. Che sarà quindi pronta ad accogliere una nuova salma. Non è insomma detto che il milione e 300mila euro entri subito nelle casse comunali. Purtroppo, però, ai cimiteri la “clientela” non manca mai.
E quindi, presto o tardi che sia, a quella somma si arriverà. Bene, ma cosa farà Palazzo Borghi con tutti questi soldi? Escluso che si abbassino le tasse: «si tratta di un’entrata straordinaria, non posso usarla per finanziare la spesa corrente». Una frase che l’assessore al Bilancio ripete come un mantra ogni volta che le opposizioni chiedono di abbassare la pressione fiscale con entrate una tantum. E che ribadisce anche in questa occasione.