Tasi: più male dell’Imu

Tasi senza aliquote, peggio della vecchia Imu di Monti per chi ha una casa di dimensioni medio-piccole.

Domani sera la nuova imposta verrà presentata in commissione bilancio, nella riunione convocata dal presidente
per discutere delle delibere della giunta sulle nuove aliquote della Iuc, l’imposta unica comunale che si compone di Imu, Tasi e Tari.

La vera grande novità per il portafoglio dei bustesi è costituita dalla Tasi, il tributo sui servizi indivisibili, che si preannuncia per molte famiglie anche peggio dell’odiatissima Imu. La scelta della giunta di fissare l’aliquota unica della Tasi al 2,5 per mille, senza detrazioni per l’abitazione principale, rischia di rivelarsi pesantissima soprattutto per i possessori di case di dimensioni medio-piccole. Un’abitazione con una rendita catastale da 350 euro nel 2012, grazie alla “franchigia” da 200 euro sulla prima casa, pagava di Imu (aliquota al 4 per mille) soltanto 35 euro. Nel caso in cui fosse di proprietà di una famiglia con due figli, grazie all’ulteriore detrazione da 50 euro per ogni figlio a carico, l’Imu addirittura si azzerava.

Quest’anno però quella stessa famiglia che due anni fa era esentata dall’Imu pagherebbe 147 euro di Tasi, identica cifra che toccherebbe pagare al proprietario di una casa con la stessa rendita catastale ma senza figli a carico. Se proviamo ad alzarci di livello, guardando ad un immobile con una rendita catastale da 500 euro, cambia poco: quest’anno la Tasi costa 210 euro, mentre due anni fa un proprietario senza figli pagava 136 euro.

Ma addirittura il conto è in “rosso” anche se si considera un’abitazione con una rendita catastale da 850 euro. Nel 2012 il proprietario pagava 371 euro, che potevano diventare 271 se avesse avuto due figli a carico: quest’anno su un’abitazione di quel tipo si pagheranno 357 euro. Al contrario, la Tasi si rivelerà meno gravosa per i proprietari di abitazioni di più alto livello. Il proprietario di un immobile con una rendita catastale da duemila euro, ad esempio, pagherà 840 euro di Tasi, contro i 1144 di Imu versati nel 2012.

I dati ufficiali del ministero dell’economia e delle finanze ci dicono che nel 2012 l’Imu con l’aliquota standard al 4 per mille, tra le più basse in provincia, era stata versata da 32mila contribuenti, che avevano pagato in media 175 euro, generando un gettito complessivo di 5,6 milioni di euro. Quest’anno si stima invece un versamento medio più alto, pari a 234 euro. E con la “media del pollo” a pagare di più saranno i meno abbienti. A meno che, come fatto a Varese (alzando però l’aliquota al massimo, il 3,3 per mille), il consiglio comunale non decida di applicare delle detrazioni.

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