Un fiume di droga arrivava dall’Olanda Il Varesotto grossista della coca in Italia

Trattavano l’acquisto della droga in Germania, la importavano dall’Olanda, la stoccavano a Malnate e a Cadegliano Viconago e la distribuivano in tutto il Nord Italia.

Grazie all’operazione realizzata dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Firenze e Milano e messa in pratica dai militari dei nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese e Firenze, è stata sgominata una banda di trafficanti internazionali di droga, in maggioranza albanesi, e smantellata tutta la sua filiera: dall’importazione allo smistamento. Tutto era partito nel novembre 2011, quando a Malnate, in un garage di piazza delle Tessitrici, fu ritrovata nascosta 530 chili di marijuana. Le indagini scattate di conseguenze hanno consentito ora di smantellare una vera e propria azienda della droga dedita allo spaccio in tutta Italia.

In totale sono finite in carcere 36 persone per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, sequestrate oltre due tonnellate di droga e beni per due milioni di euro. In particolare, nella nostra provincia sono finite in manette 20 persone che facevano parte, a diversi livelli, dell’organizzazione criminale.

«Le indagini, iniziate nel 2010 con un’operazione del Gico (Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata), hanno preso la via varesina dopo l’arresto di un corriere divenuto collaboratore di giustizia – spiega il colonnello , al comando della Guardia di Finanza Provinciale – Durante gli interrogatori ha reso dichiarazioni sempre più precise e preziose, indicando luoghi, nomi, circostanze, modalità operative e tempistiche delle importazioni di droga».

Le indagini della costola varesina dell’operazione, denominata Malesor 2011 dal soprannome con cui si chiamavano gli albanesi provenienti dalla stessa zona montana nelle intercettazioni, ha portato ad individuare i luoghi operativi e di stoccaggio, nonché il modus operandi dell’organizzazione. Al vertice del sodalizio c’erano i due albanesi e , che in una villa in Germania al confine con l’Olanda, si occupavano di contrattare le partite di droga e definivano i modi e i tempi per la fornitura. La cocaina veniva poi prelevata ad Amsterdam da diversi corrieri, tra cui il collaboratore varesino, che soggiornavano nei medesimi alberghi e attendevano la riconsegna delle vetture cariche di droga, per partire alla volta di Varese.

«Rientrati in Italia, avevano il compito di recarsi presso l’appartamento di un soggetto residente a Cadegliano Viconago – spiega il tenente colonnello , al comando del Nucleo di Polizia Tributaria di Varese -, per il rapido smistamento della cocaina ed il successivo trasporto ai destinatari sul territorio nazionale». Le partite di droga quindi, una volta importate venivano depositate e stoccate nei cantieri edili di un’azienda del varesotto riconducibile a Daniel Popa. «L’operazione rappresenta una risposta forte di legalità – sottolinea Vitale – L’aggressione al patrimonio è fondamentale per togliere linfa all’organizzazione che si può dire annientata solo quando le vengono tolte le risorse finanziarie».

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