Un milione di euro in otto mesi A Varese tanti i furbetti del ticket

Più di un milione di euro: a tanto ammontano le «indebite percezioni di erogazioni» scoperte dal comando provinciale della Guardia di Finanza. 1.049.967 euro di mancati incassi per lo Stato, che li ha persi concedendo esenzioni da ticket e rette scolastiche a 47 «furbetti», che hanno dichiarato di aver diritto a non pagare i contributi alla spesa sanitaria o scolastica.

«Un danno particolarmente grave – spiega il comandante delle fiamme gialle varesine, – perché la maggior parte delle volte va a pesare sulle casse dei comuni, gli enti pubblici che fanno più fatica a far quadrare i conti».

L’attività della Guardia di Finanza su questo tema è intensa su tutto il territorio nazionale. 2.749 i falsi poveri individuati in tutta Italia, 47 dei quali a Varese.

La situazione di Varese è grave e desta preoccupazione, secondo gli addetti ai lavori, soprattutto per la diffusione del malcostume. Perché nel Varesotto, spiega il comandante Morelli, «non ci sono episodi eclatanti. Non ci sono le contraddizioni di altre città, in cui il genitore che dichiara di aver diritto a non pagare la retta dell’asilo, ad esempio, poi va a prendere il figlio a bordo di un costoso suv. Da noi le evasioni sono di entità minore, spesso sono dovute ad errori nella compilazione dei moduli di autocertificazione, oppure il reddito familiare supera di poco la soglia minima al di sotto della quale si ha diritto ad esenzioni e facilitazioni».

Tra le 47 violazioni riscontrate dalle fiamme gialle varesine, 19 avevano ottenuto indebitamente l’esenzione dai ticket per prestazioni sanitarie, mentre gli altri hanno ottenuto di non pagare rette scolastiche, oppure hanno avuto buoni per i libri scolastici dei figli.

Quarantatrè persone sono state denunciate, alcune delle quali non italiane, e ora il loro percorso è segnato: «Prima di tutto, i benefici di cui hanno goduto verranno subito sospesi – spiega Morelli – Poi dovranno restituire quanto indebitamente percepito. Infine, se la procura della Repubblica lo riterrà opportuno, potrebbe addirittura scattare un procedimento penale per falso».

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