«Berlinguer esempio per i giovani»

«Raccontare la storia di un grande uomo politico attraverso il linguaggio cinematografico».

Con questo obiettivo, ha spiegato il regista presentando il film ieri sera al Crotto del Borgorino, è nato “Quando c’era Berlinguer”.

Documentario prodotto da Sky che l’ex parlamentare ha spiegato di aver girato «quasi per caso. Mi avevano invitato a presentare un film su (primo ministro socialdemocratico svedese ucciso in un attentato nel 1986, ndr) e mi sono chiesto perché in Italia non facessimo lo stesso».

Idea subito condivisa con il produttore di Sky . «Abbiamo cominciato a metà dell’anno scorso, senza pensare che nel 2014 sarebbe stato il 30° anniversario della scomparsa di ».

In realtà «era il primo momento della mia vita in cui potessi farlo». Prima, quando era parlamentare e segretario prima dei Ds poi del Pd, «non sarebbe stato opportuno».

E così «ho unito le due grandi passioni della mia vita: la politica e il cinema». Il risultato è «un film pensato per fare lo sforzo di ricostruire quella cosa fantastica che è la memoria». Proprio per questo, la pellicola si rivolge sia a chi aveva trent’anni nel 1984 che a chi li ha oggi.

«Per chi ha vissuto quel tempo, la ricostruzione aiuta ad interpretarlo». Mentre ai ragazzi ai quali nelle prime scene del film viene chiesto chi fosse lo storico segretario del Pci «si cerca di raccontare un’idea di politica alta. È a loro che il film è dedicato, perché è questo il significato della pellicola: dire che la politica è bella».

Con buona pace di chi l’ha denigrata negli ultimi anni e, durante la campagna elettorale, ha voluto appropriarsi della figura di Berlinguer, venendo però punito nelle urne.

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