«Io e il vecchio Freud Sul palco mi trasformo per regalare poesia»

Sarà Freud, vecchio, malato, in una Vienna nel 1938, con la Gestapo che gli ha appena portato via la figlia Anna. Sarà Freud nello spettacolo “Il visitatore”, Alessandro Haber, in scena al teatro delle Arti di Gallarate domani e mercoledì alle 21, accanto ad Alessio Boni nei panni del visitatore misterioso nato da Éric-Emmanuel Schmitt, a Francesco Bonomo e Nicoletta Robello Bracciforti, con regia di Valerio Binasco e produzione Goldenart.

Spettacolo che vedrà anche, in collaborazione fra il teatro delle Arti e la libreria Biblos Mondadori di Gallarate per approfondire testi letterari legati al teatro, l’incontro tra la compagnia e il pubblico proprio in libreria, mercoledì alle 18,30.

E spettacolo in cui Freud riceve, in un momento di angosciosa attesa, la visita di questo personaggio misterioso, che per qualcuno rappresenta Dio.


Tutti sappiamo chi è Freud, come è stato vicino agli uomini per cercare di capire i problemi della mente. Ateo, ebreo, crede nel materiale: ciò che è Dio, la santità, il paradiso gli è ostico. A quest’ uomo malato di tumore alla gola, nel 1938, in una Vienna colpita dagli eventi razziali, arriva inaspettato un suo “doppio”, un personaggio che si rivela poter essere Dio. E il suo dolore, la sua determinazione, la sua logica totale del pensiero è come se si fossero rotti, le sue teorie si stanno sgretolando perché questo personaggio le mette in dubbio.


Di grande attualità. E in teatro la gente dimostra una grande attenzione, durante uno spettacolo che spesso fa anche sorridere. Il pubblico guarda in questa grande stanza dove sembra esserci un paradosso: da una parte arriva il personaggio misterioso, lo spirituale, e una dove le cose accadono concretamente. E davanti a ciò che accade l’uomo diventa quasi un bambino.

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