Scatta l’ora di “Convergenze”

Finalmente vede la luce un progetto tanto sospirato, a Varese. Si chiama “Convergenze” ed è una realtà molteplice che racchiude, al suo interno, ben 12 associazioni culturali radicate nel territorio varesino che, insieme, hanno partecipato e vinto un bando di concorso della Fondazione Cariplo, per i prossimi tre anni.

Si tratta di una grande squadra in campo, composta da: Circo di Note Black & Blue Festival, Coop. NaturART, Quattrocentocinquantuno VivaMag, Centro Gulliver, Solevoci, Filmstudio90, Progetto Zattera, Ragtime, Cortisonici, ATL/COOP Lombardia, Coop Iniziative Culturali, ARCI Varese. L’entusiasmo e la soddisfazione, per il traguardo raggiunto, si leggono tra le parole dell’assessore alla Cultura del Comune di Varese Longhini che, battezzando questa nascita, sottolinea come questo sia solo «l’inizio di un percorso», da intraprendere insieme, senza steccati, ma con una grande volontà di aggregazione.

Adriano Gallina, presidente di Arci Varese, parte dalla considerazione di un problema ben noto in ambito culturale: la cristallizzazione dei ruoli: le associazioni, uscendo dallo loro torre d’avorio, danno oggi vita ad «un’aggregazione fra soggetti, non esaustiva e non strumentale, un modello dialogante, di rete, di apertura al dialogo con altre realtà». Gallina, poi, afferma l’importanza della pluralità degli sguardi, per arricchirsi e perché un sistema, anche culturale, «non si riduce alla somma degli elementi». Dove vogliono arrivare queste “Convergenze”? Prosegue Gallina: «per prima cosa apriremo un ufficio autonomo di un organismo collettivo, dentro l’ufficio due persone assunte, in un coordinamento complesso di attività, e una persona responsabile del Web».

L’assunzione di tre persone in ambito culturale a Varese sembra già una prima meta nobile e rara in tempo di crisi, come sottolinea Massimo Lazzaroni dei Cortisonici: «negli ultimi anni ho assistito ad una fuga di cervelli tangibile, reale, anche nella mia associazione. Far ri-convergere su Varese idee, lavoro è in controtendenza con ciò che si vede, si sente». Naturalmente «non nasce dal nulla questa iniziativa – riprende Rossini del Filmstudio90 – ma è frutto di un lavoro intenso, fatto in maniera formale e informale e volto alla valorizzazione del territorio in cui viviamo», in un pronome “noi” che sostituisce, secondo don Michele Barban, i tanti “io”.

Come si coordineranno le diverse associazioni? «grazie a tre elementi di governance – risponde Gallina – l’assemblea, il comitato esecutivo composto da 5 membri e un coordinatore, che però saranno sostituiti ogni anno, per distribuire le responsabilità e crescere nel lavoro comune». Le iniziative saranno comuni, nonostante le differenze tra le associazioni, svela Convergenze: «l’idea di un festival, sull’isolino Virginia. Una folle idea ambientata in un luogo patrimonio dell’Unesco, il “paradiso perduto”, che fra un anno potrebbe risorgere». L’appuntamento con Convergenze sarà fra un mese, la sera del 24 novembre, con una festa all’insegna della cultura e della comunicazione.

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