BTicino: rientra il rischio esuberi La solidarietà salva l’occupazione

Sindacati e aziende arrivano all’ipotesi d’accordo e 75 dipendenti restano in azienda. Cala la produzione. E tutti gli oltre mille lavoratori accettano una riduzione d’orario

– Una buona notizia sul fronte occupazionale, anche se i volumi di lavoro continuano a calare, arriva dalla BTicino di Varese, grazie all’utilizzo dei contratti di solidarietà.
I sindacati e l’azienda hanno raggiunto un’ipotesi di accordo, che verrà discussa e votata dall’assemblea dei lavoratori in programma il 3 febbraio, per rinnovare questo ammortizzatore sociale generalmente poco utilizzato in provincia di Varese, ma già utilizzato con successo in BTicino nel 2014 e che permetterà di evitare che i 75 esuberi dichiarati vengano licenziati.
L’ipotesi di accordo è stata raggiunta nella sede di Univa, durante un incontro tra la direzione dell’azienda varesina e le organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl, con le rsu aziendali. Come l’anno scorso, tutti i 1.050 dipendenti dello stabilimento varesino accetteranno una riduzione dell’orario di lavoro, per evitare il licenziamento di 75 colleghi dichiarati in esubero, a fronte di una nuova diminuzione dei volumi da produrre.

Entrando nel dettaglio dell’accordo, significa che i lavoratori diretti lavoreranno tre giorni al mese in meno, mentre quelli indiretti un giorno.
I contratti di solidarietà non sono una novità in BTicino; nel 2014, grazie a questa ammortizzatore sociale molto meno impattante per i lavoratori rispetto alle varie tipologie di cassa integrazione, ha consentito che i 140 esuberi dichiarati lo scorso anno non venissero licenziati.
Circa la metà sono usciti dall’azienda grazie al prepensionamento o per esodo volontario;

la novità positiva del 2015 è che nessun posto di lavoro verrà meno nel corso dell’anno in BTicino, salvo ovviamente un tracollo del settore edilizio. Le previsioni per il comparto non sono certo positive nemmeno per quest’anno; l’azienda ha annunciato un calo di circa il 2% dei volumi per quanto riguarda l’anno appena cominciato.
«Purtroppo la situazione dell’edilizia continua ad essere gravissima – afferma Stefania Filetti, segretaria provinciale della Fiom Cgil – scenario che si complica per lo stabilimento di Varese della BTicino che lavora soltanto sul mercato interno; se il settore non dovesse riprendersi la situazione sarebbe davvero preoccupante».
L’utilizzo dei contratti di solidarietà permette di prendere una bella boccata d’ossigeno per il 2015, in attesa di vedere le previsioni per il 2016. «Diciamo che abbiamo tamponato la situazione evitando licenziamenti, che è l’obiettivo dei contratti di solidarietà – prosegue Filetti – resta la preoccupazione per il calo dei volumi; dietro le insistenze dei sindacati, l’azienda ha accettato di non ricorrere alla cassa integrazione».

Per le aziende, per una questione di organizzazione del lavoro, il contratto di solidarietà è un ammortizzatore complicato e rigido da applicare, ma per il lavoratore rappresenta una boccata d’ossigeno, all’insegna del lavorare meno ma lavorare tutti.
«Le previsioni indicano un 2015 ancora di grosse difficoltà per l’edilizia – sottolinea Angelo Re (Fim Cisl) – quando c’è da gestire una crisi non si è mai soddisfatti ma i contratti di solidarietà sono un strumento molto buono, che ci consente in BTicino di evitare riduzioni di personale, a differenza del 2014 dove c’erano state delle uscite; grazie a questa ipotesi di accordo, quest’anno stoppiamo la riduzione di personale».
La parola adesso passa ai lavoratori della BTicino, che saranno chiamati ad approvare l’ipotesi di accordo raggiunta tra le parti nelle assemblee del 3 febbraio; non ci dovrebbero essere ostacoli al via libera definitivo.