Il tessile che ce la fa La ricetta? Qualità

«La ripresa la tocchiamo con mano, ogni giorno. È stata dura, ma abbiamo trovato quella che, per noi, è la soluzione: puntare sulla qualità». È la storia della “Confezioni Nuova Lara”, ditta di Gorla Minore tra le superstiti del settore tessile nella Valle Olona.

Una storia che inizia da lontano: trent’anni quella della famiglia Grimoldi, che ha aperto la propria azienda tessile negli anni 80. Dal 1994, poi, la gestione è passata nelle mani di Sergio e Lara, i figli, che hanno capito dopo poco come fosse necessario imporre un cambio di rotta. «Da oltre trent’anni – racconta Lara – lavoriamo per marchi di biancheria per la casa molto conosciuti, come il gruppo Zucchi, che gestisce i marchi legati alla Bassetti, ad esempio. O per la Mirabello-Carrara: clienti esigenti, che non si possono accontentare di un lavoro mediocre».

Lara e Sergio, allora, decidono di puntare sulle lavorazioni particolari e sulla qualità del prodotto. Applicazioni, orli a giorno e altre lavorazioni da eseguire a macchina, sì, ma che richiedono comunque un’alta specializzazione e attenzione, per garantire la qualità del prodotto finito.

«Un processo difficile da portare avanti – racconta Lara – e c’è stato un momento in cui abbiamo temuto di non farcela». Già, perché in una terra diventata grande con il tessile, ma dove proprio questo settore ha iniziato a soffrire ben prima della crisi mondiale, per sopravvivere è necessario reinventarsi di continuo. «Ci sono stati periodi veramente difficili – racconta ancora Lara Grimoldi – tra il 2011 e il 2012 abbiamo avuto dei mesi veramente bui: il lavoro si era fermato. Fortunatamente, però, è ripartito tutto: abbiamo trovato il tipo di prodotto giusto per continuare. E i clienti sanno che a noi possono chiedere la qualità e la puntualità dei prodotti: è per questo che ci hanno dato di nuovo fiducia».

L’azienda è ripartita, e oggi riesce a guardare al futuro con ottimismo: «Il nostro settore è di fatto diviso in due – spiega Lara – da una parte c’è il prodotto a basso costo e di bassa qualità, normalmente di importazione. Poi c’è il prodotto di alta qualità, quello particolare, con applicazioni, pizzi e orli lavorati. Abbiamo deciso di inserirci in questo segmento di mercato, e la scelta sta pagando. Anche perché è praticamente impossibile competere con i prezzi bassi dei prodotti a basso costo che arrivano dall’estero». Una scelta che ha portato bene, rimettendo in carreggiata l’azienda, che rimane a testimonianza che il settore tessile, in provincia di Varese, può ancora vivere e dare lavoro.

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