Credito alle imprese? Il piatto piange «Serve una nuova cultura finanziaria»

L’inchiesta/3 - Nel Rapporto 2016 di Confartigianato le note dolenti dei finanziamenti. Ma oggi ci sono gli strumenti per la svolta

Terza puntata del nostro viaggio nel mondo delle piccole aziende artigiane, a seguito della pubblicazione del Rapporto 2016.
Tra i tanti temi che entrano di diritto nella vita delle imprese e che quindi ne orientano il percorso, c’è quello del credito. Il calo dei finanziamenti a favore delle imprese artigiane non è una novità; sono proprio le aziende di minori dimensioni a soffrire di più l’accesso al credito e la provincia di Varese si allinea non solo a ciò

che accade a livello nazionale, ma anche nella zona europea. Lo stock concesso all’artigianato varesino nel 2015 è stato di 709 milioni di euro, con un calo del 4.9% rispetto all’anno precedente.
Secondo i dati Banca d’Italia, lo stock di finanziamenti concessi al totale delle imprese della provincia, al 29 febbraio 2016, era di 8.4 miliardi di euro; di questi, il 18.3%, ovvero 1.538 milioni di euro, è stato erogato alle imprese con meno di venti dipendenti. Il calo rispetto allo stesso periodo del 2015, è pari al 3.6%; una diminuzione che supera quella che ha interessato l’intero sistema produttivo (- 1.4%) e le imprese con oltre venti dipendenti (- 0.9%). Le sofferenze bancarie non aiutano a pensare positivo, perché a fronte di 9.8 miliardi di euro di finanziamenti, le sofferenze raggiungono 1.4 miliardi di euro.
Dato cresciuto in un anno del 9.1% e del 54.4% rispetto al 2011; il tasso pagato dalle imprese della provincia sui finanziamenti è del 5.12%, superiore di otto punti base rispetto a quello medio nazionale (5.04%) e al di sopra di sessanta punti base rispetto a quello regionale ( 4.52%). Il problema insomma non accenna a risolversi; da un lato, gli imprenditori varesini della piccola impresa reagiscono alle difficoltà scommettendo anche sull’andamento futuro di un’economia ancora traballante, ma dall’altro gli istituti di credito non riescono sempre a entrare in sintonia con i reali bisogni delle pmi. Una possibile soluzione è quella di fare leva sulla cultura finanziaria, che ancora manca.
«Il mondo è cambiato e le imprese lo stanno capendo – afferma Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese – dopo anni di insistenza da parte nostra, gli strumenti di un’adeguata cultura finanziaria per il mondo imprenditoriale stanno prendendo forma e sono apprezzati». Il riferimento è in particolare a Credit Pass, per tenere sotto controllo gli aspetti non solo finanziari ma anche gestionali e al software per l’analisi dei flussi di cassa realizzato dalla Liuc di Castellanza. «Due modelli – che aiutano a fare il punto sul presente ma anche a programmare le scelte future».