EasyJet decolla in traffico e business

Al terminal 2 di Malpensa, quello dedicato interamente ad easyJet, ci sono le ore di punta e i momenti della giornata un po’ più tranquilli, in cui le commesse (sono quasi tutte donne) dei negozi risistemano la merce in esposizione e nei punti di ristoro non c’è la corsa al panino con code di clienti davanti alla cassa.

Il pienone è nelle primissime ore della giornata, quando il passaggio ai filtri di sicurezza può dar vita anche a una fila di passeggeri che percorre quasi tutta l’aerostazione, come è già capitato in questo periodo di ferie estive. Lo sanno bene gli esercizi commerciali, aperti dalle 5.30 alle 21, con orario continuato. Ma non è detto che molta gente in attesa di un volo, circa 70 i decolli giornalieri di easyJet, significhi per forza acquisti.

«Non c’è una regola fissa, dipende dalle giornate», dice la giovane al banco di Fedon, il nuovissimo punto vendita del T2, aperto soltanto lo scorso maggio. Qui gli acquisti sono in crescita e se Kiko, brand gettonatissimo non solo dalle più giovani, registra, invece, un calo di ingressi (-2% a giugno e -13% a luglio) rispetto all’estate dell’anno scorso, agosto potrebbe risultare migliore.

Ben dodici i punti vendita al terminal “low cost” di Malpensa, senza contare bar e ristoranti, dove lo scontrino medio relativo al primo semestre dell’anno è di 35 euro e la spesa (soltanto retail) per passeggero è di 4,6 euro.

Del +5% l’andamento del fatturato nei primi sei mesi del 2014, a dimostrazione che fare la spesa in aeroporto piace, anche al terminal 2 dove la clientela è ormai di tutti i tipi, senza esclusione per i business man.

Certo qui si viaggia più leggeri, quasi sempre soltanto con bagaglio a mano. E non ci sono cinesi, russi e arabi pronti a spendere centinaia se non migliaia di euro alla “piazza del lusso” del terminal 1. Ma la voglia di acquisti è una caratteristica riscontrabile anche al T2 dove funziona bene il servizio “Shop & collect” messo in campo da Sea che consente di comperare e trovare il proprio acquisto al ritorno (al banco lost & found) senza doverlo portare con sé.

«È un servizio che piace e funziona qui al T2 dove, spesso, l’acquisto è frenato da un volo breve», annota la commessa di Tosca blu dove gli sconti del 50% fanno la differenza nelle compere extra degli italiani. L’articolo che va di più? La scarpa. «Gli acquisti maggiori li fanno gli stranieri, ma il lavoro dipende dalle giornate e in molti casi i clienti ci dicono spudoratamente che entrano in negozio soltanto per passare il tempo».

Anche al T2, nonostante il check-in possa essere già stato fatto online, si tende ad arrivare in anticipo sull’orario del volo. «Partiamo alle 13.50 per Zante», dice un uomo proveniente da Brescia con il figlio che, poco dopo le 11, è già in aerostazione. «Perché easyJet? Perché era l’unico volo diretto per questa destinazione, un ottimo motivo per scegliere questa compagnia aerea. Siamo arrivati fin qui in treno, comodissimo».

È invece arrivata in pullman da Milano una donna diretta a Malaga che non ha scelto easyJet per risparmiare: «Altro che low cost, ho pagato 400 euro andata e ritorno Malpensa – Malaga ma da Milano non c’erano voli per questa meta».

Un perfetta combinazione di orario volo e tempi di percorrenza da casa anche per un uomo che solitamente non vola easyJet.
«È la prima volta con questa compagnia», confessano tre ragazzi di Como. «Abbiamo scelto Malpensa ed easyJet perché solo da qui ci sono voli per Zante».

Sono ben 48 le destinazioni servite dalla low cost inglese da Malpensa, prima sua base fuori dal Regno Unito con l’intero T2 dedicato. Nell’anno in corso, c’è addirittura l’aggiunta di altre quattro nuove mete da Malpensa (Tel Aviv, Amburgo, Tenerife e Monaco) e il traffico in crescita non si fa desiderare, con i primi sei mesi a quota +4% e il mese di giugno addirittura schizzato a +8%.

Gli stessi risultati finanziari del vettore inglese arancione per il terzo trimestre dell’anno fiscale chiuso al 30 giugno, indicano complessivamente ricavi cresciuti dell’8,6 % (fino a 1.240 milioni di sterline) e 17,9 milioni di passeggeri trasportati nel mondo (+ 9,4%) con un tasso di riempimento degli aeromobili aumentato di 2,2 punti percentuali, fino al 90,4% di load factor.

Intanto è già stato venduto il 77% dei posti per il secondo semestre dell’anno fiscale.

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