Efficienza energetica, che affare. Un risparmio da 2,4 milioni di euro

Lo studio - L’analisi di Spi Power presentata alla Liuc sulle aziende del Varesotto

Alleggerire i costi delle bollette per le imprese energetiche si può: anzi, per aumentare il proprio vantaggio competitivo si deve. Certo, non si possono improvvisare interventi di efficienza energetica né ottenere sconti in bolletta senza un vero e proprio studio mirato, ma oggi gli aiuti e le opportunità possono essere molti e ieri all’Università Liuc di Castellanza la Spi Power, divisione energia di SPI, Servizi & Promozioni Industriali Srl, società di servizi alle imprese di Univa,

ha presentato tutti gli strumenti a disposizione delle piccole e medie imprese. Presentando risultati concreti sorprendenti: un risparmio di 2,4 milioni di euro all’anno è quello che si potrebbe ottenere tra le imprese del Varesotto con i giusti interventi di efficienza energetica, risultato di un’analisi svolta da Spi Power, su un campione di 43 siti industriali appartenenti a 10 differenti comparti. Realtà produttive sottoposte a diagnosi energetica nel corso dello scorso anno, dopo aver individuato possibili interventi di efficientamento energetico che, a fronte di un investimento cumulato di poco più di 5 milioni di euro, potrebbero generare un abbattimento dei consumi di energia elettrica e termica di quasi 11 milioni di kWh pari ad oltre l’8% del consumo attuale.

«La certezza – ha sottolineato
di Spi Power – è che l’efficienza energetica è fattore di recupero di competitività. L’obiettivo della nostra ricerca è fornire alle aziende spunti e motivi di sprone. Desideriamo realizzare un documento ad hoc, un Libro Bianco, e un report annuale per valutare i risultati in base a progetti e attese». E le imprese in questo percorso di efficienza non sono sole. Sono numerosi infatti i bandi e i finanziamenti: «Obiettivo della programmazione energetico- ambientale di Regione Lombardia è la riduzione dei consumi da fonte fossile – ha spiegato della Divisione Energia dell’ente, presentando la programmazione 2014-2020 – Finora il bando Pmi ha finanziato per audit quasi 500 imprese, per la metà piccole, e ha messo in evidenza aspetti territoriali interessanti: in provincia di Varese ad esempio il settore della carta è quello con maggior incidenza dei costi energetici sul fatturato». L’obiettivo di questi bandi è sempre duplice: «Far risparmiare soldi alle imprese e dunque aumentare la loro competitività – ha sottolineato De Simone – e migliorare la qualità dell’aria».

La strada è una: bisogna pianificare un percorso che porti l’impresa a spendere meno e la scelta migliore è quella di diminuire i consumi. In tale direzione gli interventi che è possibile adottare nelle aziende sono numerosi: si va dai più semplici e comuni in termini di implementazione e con ritorni rapidissimi, anche inferiori ai 12 mesi come l’analisi di perdite e gestione dei sistemi per l’aria compressa, a quelli più complessi come la cogenerazione che, seppur applicabili in un numero limitato di casi, hanno i maggiori ritorni economici. E poi ancora: inverter, interventi sull’illuminazione, ottimizzazione centrale termica, recupero fumi, coibentazioni, recuperi termici. «Fare efficienza non è facile né a costo zero – ha aggiunto di Enea – e lo dimostra l’esigenza del legislatore di adeguare sempre le normative». Fare efficienza è dunque complesso e costoso: ma i ritorni ci sono e, ha aggiunto di iCasco «gli interventi possono essere finanziati sia dal pubblico, attraverso bandi specifici, sia dal privato. Per questo è fondamentale anche il ruolo delle business comunity online per fare network e condividere dati, idee, progetti e obiettivi in materia di efficientamento che abbiano anche l’obiettivo di mappare le possibilità di efficienza energetica sul territorio e così si favorisce anche la nascita di nuovi modelli di business di efficientamento».