«Il nuovo hotel a Malpensa ucciderà le piccole strutture»

Il nuovo albergo low cost al terminal 2 di Malpensa «andrà ad ammazzare gli alberghi medio-piccoli sopravvissuti nell’area attorno allo scalo».

È la previsione, scurissima, che fa il presidente di Federalberghi Varese Guido Brovelli, all’annuncio del nuovo hotel da 150 camere che sorgerà nel terminal dedicato alle compagnie low cost.

«Mi sembra assurdo che in una situazione così drammatica per il settore si possa progettare un nuovo albergo a Malpensa – ammette Brovelli, cui tocca ribadire più o meno le perplessità che la categoria ebbe all’epoca dello “sbarco” di Sheraton di fronte al T1 – Ormai tutti gli alberghi di questa zona sono al minimo di personale e propongono prezzi al limite della sussistenza. Arriveremo al punto di regalare le camere, perché un albergo low cost in questo scenario rischia di avere un impatto devastante».

La situazione è precipitata dai tempi del “dehubbing” di Alitalia a Malpensa: l’assenza di quel livello di passeggeri che era prospettato prima dell’apertura di numerosi hotel attorno allo scalo ha messo in ginocchio il settore.

Nemmeno la nuova prospettiva dell’Expo sembra dare speranza: «Intanto bisogna arrivarci all’Expo 2015, mancano ancora due anni – sottolinea il presidente degli albergatori varesini – poi bisognerà vedere effettivamente quanti turisti porterà. In ogni caso potrebbe essere un sollievo temporaneo, ma qui il problema è strutturale, se non si rilancia Malpensa il settore non si riprenderà».

Il problema è la programmazione, che manca e riguarda tutte le istituzioni: «Sea fa il suo business intascando le royalties, ci mancherebbe altro, come fanno i Comuni che incassano gli oneri dalle nuove strutture. Ma qui si vive alla giornata, nascono nuovi alberghi come funghi e poi chiudono lasciando il deserto e il degrado tutt’intorno».

Con Sea peraltro il dialogo non manca: è in dirittura d’arrivo proprio in questi giorni un accordo con Federalberghi per migliorare l’accessibilità in aeroporto alle navette degli hotel.

Un accordo che ora ha il sapore del contentino.

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