Il Venture capital in crescita in Lombardia

La nostra regione è capofila, perché si concentra il maggior numero di operazioni

Il fatto che le operazione di venture capital, ovvero l’apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l’avvio o la crescita di un’attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo, nel nostro Paese, e in particolare in Lombardia, stiano crescendo è assolutamente una buona notizia: perché significa che le imprese trovano più risorse a loro disposizione per finanziare la crescita e lo sviluppo.

«Il venture capital sta crescendo e i dati lo dimostrano. Lo strumento è fondamentale per tradurre in impresa le nuove idee» afferma Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI, Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt. «In questi ultimi anni sono stati conseguiti risultati preziosi grazie anche alle misure del Governo che hanno fatto da volano per l’avvio di imprese innovative. Tutto questo non è sufficiente poiché il mercato è ancora piccolo e occorre quindi lavorare per facilitare la nascita di nuovi operatori».

Buoni i risultati del 2016: secondo i dati del Rapporto di ricerca realizzato dall’Osservatorio Venture Capital Monitor attivo presso la Business School della Liuc con il supporto di AIFI e di EOS investment management, lo scorso anno si è chiuso con una crescita dei nuovi investimenti in seed (investimento nella primissima fase di sperimentazione dell’idea di impresa) e startup (investimento per l’avvio dell’attività imprenditoriale), con 92 target: +19% rispetto al 2015 (quando erano 77). Se si includono anche le operazioni realizzate dai business angels il numero delle società sale a 129, +10% rispetto al 2015.

Come per gli anni passati, la Lombardia è la Regione in cui si concentra il maggior numero di operazioni e che continua a crescere coprendo il 33% del mercato (era il 38% nel 2015). Seguono Lazio con il 17% ed Emilia Romagna con il 5% del totale delle operazioni realizzate in Italia.

Dal punto di vista settoriale, l’Ict monopolizza l’interesse degli investitori di venture capital che cresce negli investimenti raggiungendo una quota del 37%; in questa categoria si segnala la diffusione di applicazioni web e mobile riconducibili ad app innovative. In aumento l’healthcare con il 16% e il terziario avanzato con il 13%.

«Il 2016 conferma il tasso di crescita del comparto del venture capital italiano» afferma Anna Gervasoni, direttore generale AIFI e professore Ordinario alla LIUC. «Dobbiamo però porci obiettivi più alti e lavorare per la crescita degli operatori e lo sviluppo di un ecosistema più incisivo dando un peso maggiore alle Università e ai centri di ricerca che sono e possono essere ancor di più traino della ricerca e dell’innovazione così come accade nei contesti più virtuosi».