«Malpensa bella senz’anima. Ora ha tutto: servono i voli»

Il nodo da sciogliere - Dopo l’inaugurazione di “Casa Alitalia”, i sindacati s’interrogano sul futuro dello scalo

L’aeroporto di Malpensa è da mesi che si sta facendo bello ed è sotto gli occhi di tutti la sua trasformazione. «All’apertura il colore dominante era il verde, proprio in onore di quella che era la Compagnia di Bandiera».
«Nel 1998 l’atmosfera, però, non era così suggestiva come è adesso. Adesso la luminosità, la bellezza e il lusso di alcune aree, stanno predominando: il Terminal 1 si è trasformato in un vero e proprio gioiellino e confidiamo anche nel restyling del Terminal 2», annota Monica Avanzi della segreteria di Varese della Filt Cgil.

«Ma la sensazione è che sia ancora senza anima, senza una progettualità concreta, senza i numeri per godersi lo spettacolo. Quando c’erano i voli e i passeggeri non era ben collegato e non era così bello; adesso c’è tutto, ma bisogna che ci sia una sforzo maggiore per ritornare ad avere i passeggeri».
La riflessione della Filt di Varese è un timore manifestato a voce alta. La recente inaugurazione di “Casa Alitalia”, lounge all’insegna

del made in Italy con i migliori brand italiani per gli arredi, le sedute e le eccellenze enogastronomiche, con piatti cucinati addirittura al momento, non bastano. Tutto bello, bellissimo, alla portata di chi viaggia in classe business o è socio di uno dei club Alitalia. Ma non è questo il punto.
Ad Alitalia, il sindacato chiede voli e passeggeri. «La cautela delle dichiarazioni di Alitalia – per voce dell’amministratore delegato Cramer Ball (ndr) – ci lascia ancora una volta con il fiato sospeso», spiega Monica Avanzi. «Chi vive Malpensa non riesce a comprendere la paura di investire in questo aeroporto le cui potenzialità sono da sempre evidenti».
Cramer, prudentemente, non ha fatto dichiarazioni roboanti. Non ha promesso alcunché lunedì scorso, all’inaugurazione della lounge al satellite Nord di Malpensa. Ha dichiarato che: «Malpensa è un aeroporto importante per lo sviluppo di Alitalia». E ha detto che la compagnia aerea è «aperta a nuove opportunità». Una pagina ancora tutta da scrivere per Alitalia – Etihad che la segreteria varesina del settore Trasporti della Cgil vorrebbe poter leggere a breve.

Così come vorrebbe un rilancio vero sul lavoro, non solo tema sul quale dibattere, piuttosto perno della rinascita economica del territorio. Rimarca Monica Avanzi.
«Un’altra nota stride in tutto questo luccichio: la qualità del lavoro. È un aeroporto in cui tutto rimane precario: i voli, i passeggeri e, purtroppo, i lavoratori. Se da una parte si premia il lusso, dall’altra regna un sistema povero in cui la concorrenza tra le compagnie aeree è tutta basata sul massimo risparmio, anche per quelle che si danno arie in termini di massima qualità del servizio».
La stessa Sea, in qualità di Gestore Aeroportuale, ed Enac, massima autorità governativa per gli aeroporti, «agiscono solo se chiamate in causa», evidenziano dalla Filt Cgil.
«Le battaglie sindacali, all’ordine del giorno, spesso vengono perse. Auspichiamo che gli investimenti siano veramente finalizzati a portare il lavoro. Per il resto bisogna uscire da questo torpore, svegliarsi e lottare per riconquistare un lavoro dignitoso e sicuro», chiude la Avanzi.