Malpensa tifa per il gioco di squadra

Il “Financial Times” svela la nuova strategia delle compagnie low cost e di quelle di bandiera. Unico biglietto con vettori diversi: Ryanair pronta a stringere alleanze. Sea spera anche in easyJet

– Low cost che “parlano” con le grandi compagnie di bandiera e passeggeri che potrebbero acquistare un unico biglietto per volare con vettori diversi per arrivare a destinazione. Da Comiso a New York, ad esempio, passando da Malpensa, potrebbe dunque diventare possibile anche se il primo volo sarà con Ryanair e il secondo con Emirates, Alitalia o American airlines. Una chance sempre auspicata dai passeggeri, per ovvii motivi di comodità, e dagli stessi gestori aeroportuali, Sea in primis, che si troverebbero passeggeri in transito a riempire gli scali.

Sea ci ha sempre sperato avendo easyJet in casa da anni con ben 19 aerei basati al terminal 2 da dove gli Airbus della low cost inglese decollano di prima mattina per rientrare soltanto la sera tardi dopo un gran numero di andate e ritorno. Una possibilità sempre sperata, eppure ugualmente sempre ritenuta difficile se non addirittura impossibile. Invece stavolta è il “Financial Times” a descrivere la nuova strategia che starebbe prendendo forma nei cieli d’Europa.

«Le compagnie low cost “fanno squadra” con le grandi compagnie di bandiera europea, assicurando passeggeri per i loro voli di lungo raggio», scrive il “Financial Times” sostenendo che il colosso low cost Ryanair è pronta a stringere alleanze con le grandi compagnie di bandiera fornendo voli di raccordo per le loro tratte di lungo raggio. E una simile mossa la starebbe valutando anche easyJet. Questo vorrebbe dire la possibilità per i passeggeri di Ryanair e di easyJet di volare prima su una tratta di corto raggio con un aereo della low cost per poi trasferirsi su un velivolo di British Airways o Lufthansa per raggiungere la destinazione sul lungo raggio. L’ammiccamento degli irlandesi di Ryanair a British Airways nella fattispecie era stato reso noto dallo stesso manager di Ryanair per l’Italia John Alborante, ascoltato dal Comitato Malpensa, in Comune a Gallarate, a metà novembre dell’anno appena concluso. Lì Alborante aveva ammesso «l’opportunità di feederaggio con British e Airlingus, ad esempio». Per i grandi vettori aerei si tratterebbe di avere passeggeri portati loro in grembo dalle low cost così da riempire voli di lungo raggio magari non del tutto profittevoli senza questa aggiunta di clienti. In più, le grandi compagnie potrebbero tagliare le rotte di corto e medio raggio dove non sono certamente in grado di competere con i prezzi di una low cost.

In base alle proposte di Ryanair i passeggeri potrebbero acquistare con una sola operazione i biglietti per entrambi i voli dalla compagnia che effettua il volo di lungo raggio. Per Malpensa, dove Ryanair è presente dal 1 dicembre scorso, al momento con quattro destinazioni e 28 voli alla settimana (andata e ritorno), sarebbe l’inizio del rilancio dei voli intercontinentali. Tanto più che la low cost irlandese opera dal terminal 1, quello delle compagnie “big” e dei passeggeri in transito che tornerebbero a popolare l’aerostazione, manna del cielo anche per le attività non aviation. Se poi la strategia di Ryanair fosse sposata anche da easyJet, Sea avrebbe fatto bingo a Malpensa, a dispetto delle decisioni politiche che non vengono prese sul futuro di questo aeroporto. Di fronte ai vari governi di diversi colori che si sono succeduti nel tempo e nulla hanno deciso sulle sorti dell’aeroporto in provincia di Varese, potrebbero paradossalmente essere le due principali low cost del mercato aereo a salvare l’internazionalità di Malpensa. Fermo restando i servizi aeroportuali da garantire ai passeggeri in transito (bagagli e controlli da non rifare) per cui Malpensa è già ampiamente attrezzata.