Mario Crosta, licenziamenti Dimezzata la forza lavoro

Licenziamenti alla “Mario Crosta”, verrà dimezzata la forza lavoro: giovedì i sindacati in presidio.

Via 18 dipendenti su 34, ma i sindacati non ci stanno e scendono in strada a manifestare: «Cassa integrazione a rotazione e contratti di solidarietà per salvare i posti di lavoro».

Un’altra tegola per il tessile dell’ex Manchester d’Italia. Domani pomeriggio a partire dalle 14 i sindacati Adl, Cgil e altre sigle organizzano un presidio in corso Sempione, a cavallo tra Olgiate Olona e Busto Arsizio, di fronte alla sede della ditta “Mario Crosta”, storica azienda di finissaggio e nobilitazione tessile, che ha annunciato l’intenzione di lasciare a casa 18 dei 34 dipendenti, ultimo e doloroso passaggio di un lungo periodo di difficoltà e di ristrutturazione che dura da ormai cinque anni.

«L’azienda sta utilizzando la cassa integrazione a zero per 18 dipendenti, senza alcuna rotazione, stando a quanto ci risulta – sostengono Fausto Sartorato e Fiorenzo Campagnolo, sindacalisti di base del neocostituito sindacato Adl – sono gli stessi dipendenti che ora l’azienda intende licenziare, mentre le nostre proposte di utilizzare i contratti di solidarietà o altri strumenti finalizzati a impedire il licenziamento dei lavoratori sono state rigettate categoricamente dalla ditta che non ne vuole più sapere di questi diciotto operai».

Ecco perché Adl chiama a raccolta i suoi iscritti per dare forza al presidio dei lavoratori della “Mario Crosta” «che tentano il tutto per tutto» per salvare i loro posti di lavoro in un momento di grande crisi per il settore tessile e meccano tessile nella zona che fu denominata “Manchester d’Italia”.

«Sappiamo benissimo che nessuno ha la bacchetta magica per risolvere i problemi – spiegano i sindacalisti Adl – ma pensiamo che vadano tentate tutte le strade possibili per salvare queste famiglie che hanno già avuto la sfortuna di finire in cassa integrazione a zero ore senza la necessaria rotazione tra tutti i dipendenti».

Non è stato possibile interpellare i vertici aziendali per una replica

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