“Orgoglio Bellora”: 130 anni di storia tra Varese e mondo

Il dg dello storico marchio del lusso Lazzaroni svela le strategie di consolidamento e rilancio: «Investimenti indiani, il resto è made in Italy»

– Bellora è per sempre. «L’essenza del marchio è racchiusa negli oltre 130 anni della nostra storia» afferma Andrea Lazzaroni, direttore generale della Giuseppe Bellora Spa, lo storico marchio del lusso nella biancheria per la casa.

Lo storico ingresso della Bellora: un marchio che è storia

Lo storico ingresso della Bellora: un marchio che è storia

Che ci svela le strategie per il consolidamento e il rilancio dopo l’acquisizione al 100% da parte di Himatsingka Seide Ltd, grande gruppo indiano di produttori tessili di altissima fascia, perfezionata la scorsa estate a sette anni dall’ingresso nel capitale sociale.
«Seide significa “seta” in tedesco – spiega Andrea Lazzaroni – guardare ai mercati europei fa parte del Dna di questo gruppo».
Ma è un’operazione che non stravolgerà l’identità di Bellora, racchiusa nei 13mila metri quadrati della sede, ricavati nei vecchi magazzini di una fabbrica che per Fagnano Olona è stata per decenni sinonimo di “lavoro”. «Quando sono arrivato in Bellora Spa, nel ’99, c’erano 250 dipendenti» ricorda Andrea Lazzaroni.
Oggi ne sono rimasti 42, metà in sede e metà sparsi nei negozi monomarca e nei corner presenti in Italia. Ma l’orgoglio Bellora, che si sintetizza nella data di fondazione, 1883, parte integrante del marchio, non è venuto meno.

La Bellora di Fagnano Olona

La Bellora di Fagnano Olona

(Foto by Varese Press)

«È qui, in questo edificio (un vero monumento di archeologia industriale, ndr), il nostro contenitore di idee – rivela il direttore generale – Senza questo marchio, senza le persone che ci hanno lavorato e che ci lavorano, senza questa location, questa azienda non sarebbe nulla. La storia ci ispira e racchiude l’essenza di Bellora».
Un patrimonio del territorio: non a caso le suggestive immagini per il catalogo primavera/estate sono state scattate «sul Ticino alle cinque del mattino di una giornata di luglio».