Sicurezza e opportunità. Varese è a misura d’uomo

Le donne del Benvenuto International Club of Varese vengono da tutto il mondo ma hanno scelto la Città Giardino

«Varese, una città sicura e a misura d’uomo». È la testimonianza di , danese, moglie di un pilota che fa base a Malpensa: è una delle donne che fanno parte del “board” del Benvenuto International Club of Varese, associazione che offre un “atterraggio” morbido per le donne che scelgono di venire a vivere nella Città Giardino.

Sono loro, di fatto, le prime “testimonial” di Varese in Italia e nel mondo: circa 200 donne (per il 30% italiane, per il resto in maggioranza inglesi, francesi, tedesche, americane, russe, belghe, danesi) che, con la loro famiglia e spesso al seguito del lavoro dei loro mariti, si sono stabilite a Varese e provincia entrando in contatto con un’istituzione che ha più di 30 anni di vita e che rappresenta una sorta di primo punto d’accoglienza per chi arriva nella nostra provincia e vuole integrarsi con la sua realtà sociale.

«Arrivando a Varese, ci si integra presto» ammette , siciliana di origine e una vita vissuta tra Torino, la Cina e gli Stati Uniti prima di sbarcare un anno fa a Varese, dove oggi è responsabile del Community Service a supporto delle associazioni no profit locali di Benvenuto Club. «Si scopre in fretta che qui si vive bene e ci sono tante opportunità per creare una rete di rapporti e di amicizie». Il Benvenuto Club Varese è l’esempio del respiro internazionale che può offrire la città a chi arriva da fuori.

Una realtà ormai consolidata, che opera dal 1984 in città: le socie si ritrovano una volta al mese nello «scenario bellissimo e poetico», come lo definisce Rossella Costa, delle Ville Ponti per un morning coffee e organizzano una serie di attività aggregative – dal lavoro a maglia alle passeggiate di “nordic walking”, fino al bazar natalizio a villa Ponti con finalità di “charity”, una raccolta fondi che quest’anno (in programma il 13 dicembre) andrà a supporto della Fondazione Renato Piatti per l’acquisto di strumenti nell’ambito del Progetto di Stimolazione multisensoriale a favore dei bambini affetti da autismo del Centro La Nuova Brunella.

«Varese è una città che offre tante opportunità per lo sport e il tempo libero, per le gite fuori porta, mostre, musei – racconta Rossella Costa – Le nostre passeggiate ad esempio permettono ai membri del Club di conoscere dei luoghi che a volte anche gli stessi varesini, o varesotti, che ci seguono non conoscono. Anche perché forse noi che veniamo da fuori e che scopriamo questa realtà con la curiosità e lo stupore tendiamo ad apprezzare di più le bellezze del territorio. E sono davvero tante».

Gli elementi che apprezza maggiormente Pernille Henriksen dell’ormai “sua” Varese, dove dopo sette anni si è anche rimessa a lavorare, come consulente di marketing, ad esempio sono due, le opportunità ma anche la sicurezza. «Abbiamo scelto Varese innanzitutto per la Scuola europea, grazie alla quale i nostri ragazzi possono parlare in inglese, ma anche per la vita, che in questa città è bellissima e a misura d’uomo – racconta Pernille Henriksen – e poi la sento molto sicura: ho un figlio di 15 anni che può spostarsi da solo con l’autobus o con la bicicletta per andare in giro con gli amici o per andare a fare sport sul lago di Varese, lasciandomi tranquilla, cosa che in altre realtà urbane più grandi, penso a Milano, non sarebbe possibile».