Ultimatum alla Sea «Vogliamo i dati degli assunti»

Bisognerà giocare a carte scoperte. Le organizzazioni sindacali lo hanno già detto a Sea.

«Vogliamo i dati sulla consistenza del personale», ricorda Stefano Malorgio segretario generale della Filt Cgil Lombardia. Ossia, tutto quello che c’è da sapere sul personale del Gruppo Sea: quanti contratti, quanti sono le donne e gli uomini nelle varie mansiioni, quanti quadri e così via. «Il contratto nazionale ci assicura il diritto di informazione» annota Malorgio. Dunque Sea dovrà rendere note tutte le informazioni richieste.

Dal 2008 ad oggi, dai primi accordi tra azienda e sindacati per affrontare il de hubbing di Alitalia e risanare Sea Handling, sembra siano state almeno 100 le nuove assunzioni mentre 600 lavoratori venivano accompagnati alla pensione. «Nonostante reiterate richieste sulle assunzioni avvenute, Sea ha sempre eluso le risposte», sostiene Liviano Zocchi della segreteria regionale della Uiltrasporti. Il quale, intanto, va anche oltre: «C’è la necessità di una mappatura degli appalti e delle attività esternalizzate. Da mesi chiediamo questi dati». Dalle manutenzioni di parti dell’aeroporto come fari e luci, all’impiantistica di routine; dal comparto idraulico, ai traloschi, la Uil vuole un elenco puntuale delle attività date all’esterno da Sea. Attività che potrebbero essere internalizzate, ossia svolte da personale Sea? «Forse», dice Zocchi, «certo che l’effetto potrebbe essere diabolico e creare esuberi altrove, situazione che noi non vogliamo affatto si crei. L’assunzione di responsabilità, comunque, è tutta di Sea».

La Uil chiede, inoltre, «quale sarà l’orientamento degli scali milanesi». Tra il 2012 e il 2013 Malpensa ha già perso quasi un milione e mezzo di passeggeri: 768mila l’anno scorso e, solo alla fine di agosto, il saldo negativo era di – 582mila, giusto il doppio delle perdite di Fiumicino se si vuole fare un raffronto con la capitale.

Lunedì prossimo Sea e organizzazioni sindacali dovranno concordare la volontà di creare di una Newco per sapere, poi, se la commissione europea darà l’okay al percorso condiviso. Ma, avverte Zocchi: «Auspico che il presidente Sea Modiano prima di rendere pubbliche le proprie azioni (come la costituzione della NewCo) voglia confrontarsi con il sindacato. Occorre onestà nei rapporti tra le parti: non solo un accordo ma il controllo dell’effettuazione dello stesso». E, in ogni caso, «l’eliminazione di voci in busta paga dovrà essere l’ultima spiaggia», dice Zocchi. Si tornerà, se possibile, a parlare aanche di cassa integrazione

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