Il candidato dei Pentastellati? Il Sacro Blog ha detto la sua

L’editoriale di Laura Campiglio

Finalmente il Beppe nazionale ha rotto gli indugi e svelato dal pulpito del Sacro Blog le regole che condurranno all’individuazione del Prescelto (per esempio Luigi Di Maio), il candidato Premier del M5S. Le regole sono semplici: può candidarsi chiunque (anche, per dire, Di Maio) abbia esperito un qualunque mandato, da portavoce nei consigli circoscrizionali fino alla vicepresidenza della Camera (Di Maio, appunto). Clamoroso contrordine, vanno bene anche gli indagati (tipo, guarda caso, Di Maio). Non sono indicati altri requisiti,

ma viste le simpatie del Movimento si possono azzardare delle ipotesi: bene i laureati all’università della vita , malvisti vecchi lavori borghesi e professioni intellettuali, molto apprezzata una certa ingenuità in materia di diritto pubblico così da mantenere alto il tenore di certe inarrivabili dichiarazioni tipo «non sta scritto da nessuna parte che il Presidente della Repubblica debba avere una certa età» (così la cittadina Roberta Lombardi, dimentica della Costituzione). Secondo le malelingue Di Maio l’esame di diritto pubblico l’avrebbe anche dato, ma va detto a sua discolpa che sembra aver dimenticato tutto: «Più aumenta il ruolo da legislatore del governo più deve esserci controllo parlamentare – tuittava qualche mese fa il Vicepresidente della Camera – serve un organismo che faccia questo». Tipo, appunto, il Parlamento. C’è tempo fino a lunedì per candidarsi e poi – come da mantra pentastellato – a decidere sarà la rete. Quanto a Beppe Grillo, lui ha già deciso.