Il nostro export da record della narrazione sportiva

All’Olimpiade brasiliana, al via il 5 agosto, parteciperanno dieci varesini. Chi per la prima volta, chi no. Ma il recordman delle presenze non sarà un concorrente. Sarà uno degl’inviati speciali del quotidiano italiano di maggior prestigio. Flavio Vanetti seguirà i Giochi -sommando le edizioni estive alle invernali- per la dodicesima volta. È un primato nel suo/nostro mestiere.

Vanetti è da anni firma del Corriere della Sera. Prima lo era della Gazzetta dello Sport. Prima ancora, della Prealpina. È uno dei tanti esempi d’export qualitativo di giornalismo. Varese, al proposito, gode d’eccellente tradizione: sono nati qui, e qui hanno di frequente iniziato la professione, cronisti poi specializzatisi in discipline varie, e approdati a testate storiche italiane ed estere. Della carta stampata, della radio, della televisione.

Quelli sportivi rappresentano un orgoglio particolare/fierissimo della città. Non c’è, nel ramo, autorevole brand editoriale che non ne abbia annoverati: la citata Gazzetta, Tuttosport, Stadio, Corriere dello Sport, Guerin Sportivo. Eccetera. La storia bosina, ricca di glorie nei diversi settori dell’atletismo, ha acceso passioni forti: c’è chi le ha espresse da una gradinata, chi praticando un’attività, chi raccontando di imprese, campioni e comprimari, folle plaudenti. Con un fervore, oltre che con una competenza, oversize. Lo dimostra -un caso per tutti- la longeva e brillante penna (oggi digitalizzata) di Ettore Pagani, il decano della categoria. Accanto a Vanetti, a Rio, ci sarà virtualmente anche lui. Ci saremo anche noi e voi.

Direttore rmfonline.it