In una scelta difficile e coraggiosa c’è tutta la maturità di questa società

L’editoriale di Francesco Caielli dopo l’esonero del tecnico Ernestino Ramella dalla guida del Varese Calcio

Il Varese è diventato quello che è grazie a scelte coraggiose, impopolari, difficili. Come questa, anzi: come queste. Mandare via Ernestino Ramella non dev’essere stato facile, per niente. Come non fu facile cacciare Carmignani. Per prendere queste decisioni bisogna avere la forza di mettere da parte i sentimenti e la paura di affrontare “quel che penserà la gente”. Per prendere queste decisioni ci vuole la maturità di seguire l’istinto e fare ciò che si ritiene giusto.

Siamo sorpresi, sì: non tanto per l’esonero di Ramella (sarebbe arrivato, prima o dopo: meglio ora che tra un mese o due). Siamo sorpresi perché non credevamo che questa società avesse già la maturità e l’esperienza di fare mosse come questa. Mosse “alla Sogliano”, concedetecelo. Per portare avanti una società come il Varese, per riportarla in alto, bisogna sacrificare qualcosa all’altare della popolarità, leggere il presente e anticipare il futuro, rendersi conto di quel che sta accadendo (una squadra forte, che non gira come dovrebbe) e di quel che succederà (questo Varese con Ramella in panchina non avrebbe mai vinto il campionato). Sarà, pare, Ciccio Baiano. Ecco un’altra scelta impopolare, ecco un’altra scelta coraggiosa. Come fu coraggioso chi mise su quella panchina il ragazzino Devis Mangia, il Sannino che nessuno voleva nonostante conquistasse una promozione dopo l’altra. Ciccio Baiano: uno che ha sentito il ruggito del Franco Ossola e se lo porta ancora dentro. Nessuna esperienza, tutto da dimostrare, la gente che storce il naso. Sì: è la scelta giusta.

Capolinea. Via Ramella, arriva Baiano

I nostri perché hanno avuto risposta. «Noi siamo il Varese»: era giusto cambiare