L’esempio di Alessandro per i livorosi della tastiera

Il Post-it di Marco Dal Fior

Dicono che la forza di un campione si misura più sulla capacità di assorbire le sconfitte che sull’attitudine a inanellare vittorie. Allo stesso modo la civiltà di un Paese si misura più sull’atteggiamento dell’opposizione che non sull’attivismo di chi governa. Perché è semplice dire no a priori, mettersi di traverso per partito preso, vestire i panni degli implacabili censori di ogni minimo errore od omissione degli amministratori di turno, confidando in una rendita di consensi fra gli inevitabili scontenti.

Diverso è segnalare un problema e tentare di proporre al tempo stesso una soluzione. Lo ha fatto con grande lucidità proprio su queste pagine nei giorni scorsi uno studente del terzo anno di ingegneria spaziale, Alessandro Visintini . Ha mandato alla “Provincia di Varese” una lettera nella quale indica cosa non va nella biblioteca civica di via Sacco (orari, WiFi, presenze inconsuete), proponendo altrettanti puntuali correttivi.

Un esempio di civiltà e di civismo che fa onore a Varese e dovrebbe invece far impallidire i professionisti del no e dei commenti livorosi via Facebook.

Usare di più il cervello e meno la tastiera potrebbe essere lo slogan della Varese del futuro.