Truffa vera per finte escort I segreti della banda di Busto

BUSTO ARSIZIO (s.ca.) Operazione Carro di Buoi: chiuso ieri il giro degli interrogatori di garanzia davanti al gip Alessandro Chionna. Concessi gli arresti domiciliari a Daniele Selmo, castellanzese di 31 anni, utilizzato come “fattorino” dalla banda. Banda che vendeva via internet i servizi di escort inesistenti per poi sparire nel nulla dopo aver incassato il lauto acconto pre prestazione lasciando il pollo nella hall di un albergo qualunque. Geniale e moderna: nel gruppo, infatti, compaiono anche due esperti informatici,

Giudo Vistosu e Marco De Luca, capaci di creare e gestire siti tipo “Clarissa house” o “Belle di classe” con provider che giravano persino su sistemi Usa, piuttosto difficili da rintracciare. Con loro le rispettive sorelle: Francesca De Luca e Rosella Vistosu. Una banda “tutto in famiglia”, visto che Semo sarebbe un ex della De Luca, con al vertice proprio i due fratelli De Luca, entrambi con precedenti le cui prime truffe risalirebbero al 2002.
Selmo ha raccontato la sua verità. Il gip gli avrebbe creduto visto che, dei cinque, è l’unico che si è visto addolcire la misura di custodia cautelare. Tranne Guido Vistosu, già ai domiciliari, tutti gli altri, infatti, restano in carcere. Selmo avrebbe dichiarato di essere stato quasi un prigioniero del gruppo: quando ha tentato di andarsene è stato minacciato. Inoltre era quasi una testa di legno: lui era l’incaricato di andare a riscuotere i vaglia postali con i quali i facoltosi clienti pagavano gli anticipi (da 250 a 2500 euro).
Il giro d’affari messo in piedi grazie alla voglia di “trasgressione d’alta classe” praticata da ricchi poveri di spirito (la banda contava sul fatto che essendo molte delle vittime sposate le querele non sarebbero esattamente piovute a mazzi) ammonterebbe a circa 700 mila euro. E sono i soldi che l’indagine, coordinata dal pm Luca Gaglio e condotta dalla Mobile di Varese e dalla guardia di finanza varesina, vuole stanare. Francesca De Luca avrebbe intestato un immobile acquistato senza mutuo al fratello; ci sarebbe almeno un’altra proprietà immobiliare. Selmo, però, non avrebbe mai avuto accesso alle informazioni relative ai conti della banda.

f.artina

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