Guida punk alla spesa low cost Blogger di Varese svela i trucchi

VARESE «Fare la spesa al discount è un’arte. Scegliere tra le infinite sottomarche è insidioso come scrivere una poesia: o è una schifezza o è qualcosa di sublime. Non ci sono vie di mezzo».

Con queste parole la giovane blogger varesina Valeria Brignani presenta la sua creatura, “Discount or die – Low cost is the law”, una vera e propria guida punk alla spesa nei supermercati low cost. Nato due anni fa, vanta oltre cinquecento visualizzazioni giornaliere, una pagina Facebook che sfiora i mille fan, e qualche offerta da parte di case editrici di tutta Italia per farne un libro: perché con la crisi economica, l’arte di mangiare bene senza spendere troppo è già un’abilità necessaria. E farlo con una buone dose di ironia è un esercizio utile a reagire alle avversità della vita e della grande distribuzione.

«È nato tutto per gioco – racconta Valeria – perché andare a vivere da sola ha voluto dire anche imparare a fare la spesa, bilanciando il portafoglio con la necessità di mangiare qualcosa di buono».

Così, dopo una serata con gli amici allietata da una birra «sconosciuta ma buonissima» trovata nel discount sotto casa, Valeria ha pensato di condividere sul web le sue “scoperte”. Anche perché si è resa conto di quello che sta mettendo in difficoltà i creativi di tutto il pianeta: i consumatori si fidano più del giudizio di una community on line che della pubblicità. Ed è logico: chi confeziona gli spot ha l’intento dichiarato di mostrare solo i pregi di un prodotto, mentre un consumatore disinteressato può raccontarne tranquillamente i difetti.

Così la community attorno a Valeria sta crescendo, tanto che una buona parte dei post su www.discountordie.org sono scritti da lettori che vogliono partecipare all’esercizio di abilità dello scovare leccornie low cost tra gli scaffali di Lidl e Penny Market.

La struttura dei post è fissa: prima i dati sul prodotto, come nome, prezzo, supermercato in cui sono stati acquistati, e voto. Poi parte la recensione, che spesso sconfina nel vero e proprio esercizio di logica: parlare di discoteche per recensire un tipo di aceto balsamico non è cosa di tutti i blogger.

Il titolo, del resto, dovrebbe già far intuire che non ci troviamo di fronte ad un blog come tanti: «”Discount or die” – spiega Valeria – è la parafrasi di certi slogan legati alla scena hardcore punk, come “skate or die”». Se per i punk era un grido per rivendicare la libertà di espressione, nel blog di Valeria diventa una filosofia di vita per evitare di diventare preda degli inganni della grande distribuzione.

Come quello legato ai tortellini: «Tu, consumatore medio, lo sai dove fanno i tortellini Carrefour? Nello stesso stabilimento di quelli Giovanni Rana, con la stessa linea di produzione» scrive Valeria in un post. Insomma, consumatori, guardate oltre le apparenze.

Perché se la vita nel terzo millennio è una guerra tra grandi multinazionali e piccolissimi acquirenti, per sopravvivere la migliore arma da infilare nel carrello è l’intelligenza. E magari dare una mano ad altri consumatori per districarsi nella selva di offerte, normi, spot e prodotti che ogni giorno invadono le nostre case. E il nostro portafoglio.

s.bartolini

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