Marco Mengoni a Varese Fans in delirio all’Apollonio

VARESE Spettacolo camaleontico e grande prova vocale. Un popolo di giovanissimi per il concerto di Marco Mengoni all’Apollonio ieri sera. Gridolini, strilli e mani protese all’artista che con le sue melodie fa battere i cuori.
In scena il cantante laziale è quell’animale da palcoscenico che aveva già abbozzato d’essere nella terza edizione di XFactor. Allora, Mengoni vinse aggiudicandosi il diritto a partecipare al festival di Sanremo dove, con “Credimi ancora”, arrivò terzo.
Doti vocali eccellenti,

movenze del viso e del corpo che ammiccano seguendo il ritmo delle canzoni, forte contatto con il pubblico (scende anche in platea per salutarlo), e sette musicisti di grandi qualità fanno della tappa varesina del tour di Mengoni un appuntamento che lascia grande entusiasmo tra i fan e spesso anche tra le mamma che li accompagnano.
Tre cambi d’abito, dal super elegante con camicia bianca allo sportivo del bis con tanto di scarpe da ginnastica e maglietta con cappuccio senza maniche. A ogni abito corrisponde lo stile e il sound dei brani che canta seguito, accompagnato e sostenuto da un pubblico che sa tutte le parole a memoria, spesso anche quelle delle canzoni in inglese.
Uno su tutti i post di facebook sintetizza il ricordo della serata: “Fighissimo!”. E poi cellulari al cielo per un filmato, una fotografia che vengono subito postati sui social: è questo il nuovo modo di partecipare ai concerti delle giovani generazione super tecnologiche. L’evento è a Varese, ma è già in rete, in tutto il mondo.
Il giorno dopo sono pezzi di canzone, quelle che hanno colpito di più il cuore, a campeggiare sullo stato di facebook: “Fammi respirare ancora portami dove si vola, dove non si cade mai…” di “Dove si vola”.
La tecnologia è anche sul palco con due mega screen che riportano video e suggestione in un complesso di luci che vanno dal romantico al rock. Lo show inizia con un velo che copre il centro della scena e gli schermi che proiettano un filmato sulle parole di un racconto che ripercorre l’ideale vita a partire dalla fine per arrivare alla sicurezza e confortevolezza del ventre materno.
Poi le note di “Credimi ancora” che Mengoni canta celato dal velo con un gioco di luci che ne fa scorgere solo l’ombra.
Poco importa se non lo vedono, anche solo la sagoma e la voce inconfondibile fanno scatenare, in un’esplosione, di gioia i giovani fan. Nel finale Mengoni omaggia Amy Winehouse con una notevole versione di “Rehab”.

s.bartolini

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