«A febbraio torno con Montalbano Ma che bello girare a Gallarate»

GALLARATE Montalbano è una sua creatura, ma non gli spiacerebbe girare un film a Gallarate.

Alberto Sironi, regista ospite a Gallarate per Duemilalibri, si racconta così: «Dal punto di vista televisivo, Montalbano è una specie di creatura mia. Ci lavoro da 15 anni. E dal 25 febbraio prossimo andranno in onda altri quattro nuovi episodi, dagli ultimi libri di Camilleri».

Al teatro Condominio Vittorio Gassman. Introdotto da Alessandro Leone, per presentare e analizzare due film di Mario Soldati tratti da opere di Fogazzaro, “Malerba” e “Piccolo mondo antico”. Quello stesso palcoscenico dove solo pochi mesi fa Sironi è stato altrettanto protagonista sia tra gli “studenti illustri” per i 50 anni del liceo di viale dei Tigli, sia per una lezione sul cinema agli studenti di classico e scientifico.

«Nella regia – spiega Sironi, che a Gallarate è vissuto e ci torna spesso – importante è capire che cosa è a fondo il romanzo più che la storia, è un po’ dimenticare la letteratura, perché il vero del cinema non può essere il vero letterario, della scultura, della pittura: è qualcosa di diverso. Per far in modo che il pubblico si affezioni, devi dimenticare quello che è scritto e reinventare. Perché il modello è diverso».

La nascita della tv ha fatto subire al cinema una crisi involutiva, come i pochi investimenti. «Ma a livello di produzione, regia, attori, tecnica e capacità nella scenografia, nei costumi, nulla è andato perso. Si attraversa un momento un po’ di disabitudine, ma in questo periodo vedo una certa rinascita», conclude Sironi. Che, confessa, un film a Gallarate potrebbe anche girarlo. «Dipende dalle occasioni».

m.lualdi

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