«Nonno Giulio andò da Duce E Varese divenne provincia»

VARESE «Il cuore della provincia è sempre stato Varese». Con buona pace dei bustocchi. Lo sa bene l’avvocato varesino Giulio Moroni, capogruppo leghista in aula.
E se durante gli ultimi mesi si è schierato per la difesa della provincia di Varese, non lo ha fatto solo per ragioni di partito. Ma anche per tradizione familiare. Perché a richiedere l’istituzione della provincia di Varese, nel lontano 1923, fu proprio il nonno: l’avvocato Giulio Moroni, di cui il discendente porta il nome.


L’avvocato Moroni, originario di Bosco Valtravaglia, poi trasferitosi a Varese, fu l’estensore del documento “Varese: memoriale per la costituzione della provincia che, realizzato nel dicembre del 1923, fu in seguito portato a Roma.
«Mio nonno, di professione avvocato, si dilettava di studi storici – racconta Moroni – e con un gruppo di avvocati diede vita a un gruppo di intellettuali provincialisti, che proposero la nascita della nuova provincia. A guidarli c’era anche Giovanni Bagaini, fondatore della Cronaca Prealpina».
La prima riunione, infatti, si svolse nella redazione del giornale di Bagaini nella notte tra il 23 e il 24 dicembre del 1923. Il nonno di Moroni fu scelto per portare la documentazione a Roma, dal momento che «ai tempi collaborava con il ministero della Guerra per curare e dare assistenza ai reduci e mutilati di guerra». Insomma, era il varesino che aveva un filo diretto con il capo del governo, Benito Mussolini. Gli intellettuali varesini erano infatti legati al Pnf (Partito nazionale fascista).
Varese, che all’epoca non era la città di oggi ma aveva confini circoscritti alla parte centrale del territorio, volle diventare capolugo. E fu scelta da Mussolini per ripicca nei confronti di una Busto antifascista, come racconta una leggenda metropolitana diffusa proprio nella seconda città della provincia.
«Nella parte nord, Varese compresa, c’erano le industrie belliche – continua Moroni – E un gruppo di industriali che voleva fosse riconosciuta la peculiarità del territorio. Da quanto ne so, Busto Arsizio non cercò mai di far nascere una nuova provincia in quel periodo». Insomma, i varesini furono più tenaci e arrivarono prima dei bustocchi. E nel 1927, poco più di tre anni dopo la richiesta, nacque la nuova città, capoluogo di provincia.

s.bartolini

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