Il grande cuore di Paolo batte nella Casa che piace ai bimbi

VARESE Un Cuore Lions per “La casa di Paolo”. È andato a Claudia Dal Fior il premio che, ogni anno, il Club Varese Sette Laghi conferisce alle donne impegnate nel campo del volontariato.
È lei, infatti, che insieme alla famiglia ha fondato l’associazione che gestisce un doposcuola e che porta il nome del fratello scomparso, nel 2009, a causa di un incidente autostradale sull’A8.
«È una bella emozione – spiega Claudia che nella vita fa l’educatrice

professionale – perché testimonia il sostegno a una scelta a livello economico e morale. Il fatto che altri la vedano nello stesso modo ci fa piacere, perché l’abbiamo pensata come una realtà che mancava e serviva».
Lo start up dell’iniziativa è d’ottimo auspicio visto che, da ottobre ad oggi, il numero dei partecipanti si è triplicato, da 7 a 20. «La gestazione del progetto è stata lunga, nonostante da subito abbiamo avuto il desiderio di far nascere, da quel dolore, qualcosa di utile per i ragazzi che avesse sede nell’oratorio San Vittore dove Paolo è cresciuto» prosegue. «Un doposcuola è parsa l’idea più concreta per andare incontro a famiglie che, lavorando, non possono occuparsi direttamente dei figli e per i ragazzi che sempre più sono soli a casa, magari davanti a un computer, e hanno poche relazioni con altri se non a scuola».
Un percorso compiuto per gradi, per capire se il progetto stesse in piedi e se avrebbero risposto i volontari, colonne portanti dell’iniziativa.
«La loro risposta ci ha stupiti. Sono persone di vario genere, ognuno con le proprie caratteristiche e risorse, dai professori in prensione a professionisti fino al sedicenne che frequenta il liceo. C’è chi li segue nei compiti o chi li fa giocare in attesa della merenda».

s.bartolini

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